Giovedì dell’anno scorso

Gaspare De Blasi

Marsala

Giovedì dell’anno scorso

Condividi su:

giovedì 13 Aprile 2017 - 06:17

Come passa il tempo. Lo scorso anno di questi tempi ricadevano le giornate che precedono la Pasqua. Per la verità e per una arcano mistero che comunque ha un fondamento storico, non era certamente la stessa settimana. Alzi la mano chi sa come si calcola esattamente il giorno in cui cade ogni anno, secondo la tradizione cattolica, la resurrezione del Cristo. Bene adesso abbassatela. Ma non era questo il ragionamento che ci ha spinto ad addentrarci in un argomento di cui, non solo non siamo competenti, ma del quale, soprattutto sotto l’aspetto fideistico, non abbiamo alcun titolo. Rompiamo la nostra personale tradizione di non scrivere nulla sul giovedì santo per ricordare, prima di tutti a noi stessi, l’esperienza dello scorso anno. Seduti qui nella nostra postazione ci occupavamo di tutt’altro quando all’improvviso, durante le ore in cui la sacra rappresentazione era in giro per la città, cominciò a piovere. Non una piccola pioggerellina, ma un improvviso temporale. Una volta si sarebbero diffuse le informazioni più disparate sull’esito della processione. Una nostra anziana congiunta si ricorda che, ma era forse la processione del venerdì santo, arrivata una burrasca la statua della Madonna, per la verità raccontando l’episodio ci dice sempre la “Madonna”, dovette trovare ricovero dentro un androne e lì trascorse la notte, tra l’emozione dei fedeli che vi abitavano che ospitavano per una notte la madre del Cristo. Se è vera la storia la pioggia ciclicamente interviene anche sulle processioni. L’anno scorso invece, dopo la decisione di chi non si è capito bene, la processione, se non ricordiamo male nella zona del carcere, interruppe la rappresentazione e i figuranti furono fatti rientrare. In tempo reale la nostra redazione fu riempita di messaggi di protesta, di proposta e di improperi contro la decisione. Protesta che si inasprii con il trascorrere del tempo visto che dopo un po’ era spiovuto. Si aprì una caccia al colpevole, con la richiesta di dimissioni dagli incarichi direttivi. Una e-mail anonima individuò nel sottoscritto il responsabile della inopinata scelta di fare rientrare la processione. Se non temessimo di passare per blasfemi, giureremmo che non c’entravamo nulla. Se quest’anno andassimo tutti ad assistere alle sacre rappresentazioni lasciando a casa telefonini tablet e quant’altro, forse sarebbe meglio. Tanto le previsioni danno bel tempo per tutta la giornata.

Condividi su: