Giunta Surdi, bilancio comunale e Ignazio Corrao: parla la consigliera di Abc Caterina Camarda

redazione

Giunta Surdi, bilancio comunale e Ignazio Corrao: parla la consigliera di Abc Caterina Camarda

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venerdì 01 Marzo 2019 - 20:29

Si avvicinano la discussione sul bilancio comunale in Consiglio e l’appuntamento del 26 maggio con le elezioni europee. Due scadenze importanti in cui il movimento civico Alcamo Bene Comune è chiamato a fare scelte politicamente importanti.

L’amministrazione Surdi si trova nel pieno del terzo anno del suo mandato. Qual è il suo giudizio sull’attività sin qui svolta dalla giunta pentastellata?

Non posso certamente dire che è un giudizio positivo, non fosse altro perchè, al netto di quasi tre anni di amministrazione 5stelle e malgrado qualche azione condivisibile portata avanti dalla Giunta, non si registrano segni tangibili, o almeno non tanti quanti ci si poteva attendere viste le speranze elargite in campagna elettorale, di un generale miglioramento delle condizioni in cui versa la nostra città. Va riconosciuta una certa buona volontà, ma nonostante l’apparente impegno, i risultati sono mediocri, quando non scarsi. Non serve neppure uno scrutinio politico attento per esprimere questo giudizio, credo che sia sotto gli occhi di tutti!

Cosa vi attendete dal bilancio comunale e come pensate di incidere sui suoi contenuti?

L’obiettivo di ABC, da che esiste, è quello di apportare, nei limiti di quanto possibile e nel pieno rispetto alla scelta democratica operata dalla città che ha voluto Surdi e i suoi ad amministrare, un contributo fattivo alla programmazione. Lo abbiamo sempre dimostrato già in sede di approvazione del Documento Unico di Programmazione, con non certo poche proposte inserite in vari emendamenti e mozioni allo stesso. Continueremo, senza dubbio, a procedere in questo modo!

Negli ultimi mesi, sono stati deliberati all’unanimità due importanti atti di indirizzo politico: la mozione sul cosiddetto decreto sicurezza e quella sull’iscrizione del Comune di Alcamo all’anagrafe antifascista del municipio di Stazzema.

Ci sono altri temi su cui le forze politiche di maggioranza e di minoranza potranno convergere in futuro?

Le occasioni di confronto su due temi così importanti per noi, quali appunto la mozione sul cosiddetto decreto sicurezza e quella sull’iscrizione del Comune di Alcamo all’anagrafe antifascista del municipio di Stazzema, sono state utili a tastare il polso in ordine all’esigenza di lanciare un messaggio chiaro in un momento politico, a mio avviso, delicato e alquanto triste. Abbiamo accolto di buon grado le dichiarazioni fatte da alcuni consiglieri di maggioranza, probabilmente più sensibili a questo tema di altri…ma certamente ci saremmo aspettati una presa di posizione più chiara e netta da parte del sindaco e dell’Amministrazione. Ci saremmo aspettati che questa Giunta alzasse una “voce fuori dal coro” prendendo le distanze, qualora non lo condividesse, da quanto previsto dal decreto Salvini, peraltro non in modo isolato, considerato che molti esempi illustri di sindaci e Giunte pentastellate lo hanno fatto, malgrado l’alleanza di governo Lega-5stelle (vedasi Torino o Roma).

Il Tar ha recentemente emanato un’ordinanza cautelare sul ricorso di 19 precari dell’ente, decretando che potranno essere stabilizzati solamente dopo aver partecipato al concorso pubblico così come prospettato dall’amministrazione Cinque Stelle. Dunque, secondo voi, ha fatto bene la giunta grillina ad intraprendere tale linea politica?

La stabilizzazione dei precari è argomento assai delicato in quanto, a nostro avviso, presuppone un oculato bilanciamento di quelli che sono gli interessi in gioco, tra tutti, oltre all’evidente esigenza di un efficientamento dell’ente stesso, anche quella di rispettare e salvaguardare i diritti dei lavoratori da stabilizzare. La Legge Madia offre certamente un’occasione importante a questa amministrazione e restiamo in attesa di capire quali saranno le scelte politiche che questa vorrà operare e, solo a quel punto, poterle commentare. Non è però sul tema posto nella domanda che può parlarsi di scelta politica, trattandosi di una strada tracciata dalla legge.

Una delle novità del 2019 è la nascita di un circolo della Lega in città. Pensate che detto partito possa modificare gli equilibri all’interno del panorama politico alcamese?

Mi piacerebbe avere la serenità di rispondere no, che la nascita del circolo Lega nella nostra città non comporterà alcuna conseguenza nel panorama politico locale. Purtroppo non ho questa serenità. E’ un momento storico in cui, stante il vuoto di rappresentanza politica registratosi nell’ultimo decennio, se non di più, a fare breccia sono gli slogan semplificati al massimo, per lo più volti alla ricerca di un capro espiatorio da condannare, ieri la “casta”, oggi gli “immigrati”, domani chissà… considerate poi le dinamiche che si stanno registrando a livello di governo centrale tra i due alleati M5s e Lega, ho tutte le ragioni per credere che il futuro corra il concreto rischio di essere ancora più nero di quanto già non lo sia il presente. A questo punto sarà responsabilità di chi crede nei principi democratici, nei diritti civili e politici e nel garantismo creare quella che, a mio avviso, dovrà avere i connotati di una vera e propria “resistenza”.

Si scaldano i motori in vista delle prossime elezioni europee. Nel 2014, Alcamo Bene Comune aveva sostenuto la candidatura del concittadino Ignazio Corrao, divenuto poi eurodeputato. Una scelta che rifareste?

La serenità che non mostravo al punto precedente posso per certo recuperarla a questa domanda: assolutamente no! No, perchè Ignazio Corrao è “il volto” che può darsi all’incoerenza dei 5 stelle: un movimento che è partito da uno schema politico che pareva non potersi flettere neppure al più salubre dei dialoghi, e che oggi, in barba ad ogni promettente aspettativa, è giunto a giustificare ogni più eclatante sbaglio commesso al solo fine di preservare il proprio potere al governo. Oltretutto, rispetto alle battaglie che lo stesso si è intestato -almeno così è parso dai social- non mi pare si siano raccolti frutti, neppure lontanamente sufficienti a renderlo meritevole di ulteriore consenso. Quando il fumo delle sue promesse si è rarefatto, insomma, Ignazio Corrao si è profilato per quello che è: un politico che vuol continuare a fare della politica la sua professione. Non lo voteremo un’altra volta, credo che abbia già avuto il modo, e il tempo, di dimostrare il suo valore.

In vista dell’appuntamento elettorale del 26 maggio prossimo, quale sarà la vostra posizione?

E’ prematuro parlare di questo. Mi sento di poter affermare, però, che la tendenza di ABC non è certo quella di avallare espressioni di una deriva populistica.

Linda Ferrara

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