“Guida Oro I Vini di Veronelli 2016" seleziona tra i Migliori Assaggi i vini di Fondo Antico e Cantine Florio

redazione

“Guida Oro I Vini di Veronelli 2016" seleziona tra i Migliori Assaggi i vini di Fondo Antico e Cantine Florio

Condividi su:

venerdì 23 Ottobre 2015 - 11:43

Edita dal Seminario Permanente Luigi Veronelli e curata da Gigi Brozzoni e Daniel Thomases, la “Guida Oro I Vini di Veronelli 2016”, pietra miliare della cultura gastronomica, sarà disponibile nelle librerie di tutta Italia a partire da quest’oggi, confermandosi un vademecum irrinunciabile per i professionisti e gli appassionati che desiderino conoscere in profondità le eccellenze enologiche del Bel Paese. Per la prima volta, inoltre, sono stati premiati i Migliori Assaggi, cinque vini che – uno per tipologia – hanno ottenuto in assoluto il giudizio più elevato tra gli otre 15.000 presenti in questa edizione. Rarità che gli ospiti hanno avuto il piacere di assaggiare nel corso del Top Five Lunch in abbinamento al prezioso menu creato da Luca Ciaffarafà, Executive Chef del Grand Hotel Continental. I Migliori Assaggi 2016 rappresentano, in ogni tipologia, i vertici della vitivinicoltura italiana. Per la tipologia vini spumanti, Miglior Assaggio 2016 è il Franciacorta Riserva Cuvée Annamaria Clementi 2006 di Ca’ del Bosco (Erbusco, Brescia), tra i vini bianchi il riconoscimento va, invece, all’Alto Adige Terlaner I Grande Cuvée 2012 della Cantina Terlano (Terlano, Bolzano), per la tipologia dei vini rossi il premio va al Solaia Toscana 2012 dei Marchesi Antinori (Firenze), nella tipologia vini dolci o da meditazione Miglior Assaggio 2016 è il Marsala Superiore Riserva Semisecco Aegusa 1964 delle Cantine Florio (Marsala, Trapani), mentre il “Memorie” Sicilia Rosato 2010 dell’azienda Fondo Antico (Trapani) è il migliore tra i vini rosati.
Questa la motivazione con la quale è stato premiato il nettare dell’azienda trapanese: “Apparentemente semplici e facili, i rosati ci paiono i vini più difficili da ottenere se non ci si accontenta delle due o tre sensazioni basilari che normalmente si trovano nella maggior parte dei rosati italiani. Proviamo sempre una grande invidia per le tradizioni francesi e spagnole che dedicano ai rosati ben altre attenzioni ed una maggior considerazione anche dei consumatori. Quest’anno ci siamo lasciati cullare dalle onde di un placido rosato siciliano, giustamente affinato e maturo che ci ha regalato profondità, complessità ed eleganza. Merce rara per quei rosati che nascono solo da traguardi cromatici”. Memorie ricorda il vino di un tempo. Quando nelle cantine di ogni famiglia, la botte di vino rosato era alimento e simbolo antico celebrativo di unione. Al naso si apre con sentori di vino maturato in botte, un vino intessuto di storie, di tempo che scorre. Il vitigno è il Nero d’Avola che affiora con delicate note varietali di more e ciliegie. Al palato è sapido e lungo, con un corpo avvolgente che un lungo affinamento deve dare. La sua acidità e il suo corpo richiamano i classici cibi da Champagne. Si suggerisce l’uso dei molluschi, dalle ostriche alle lumache; dei pesci grassi, come il salmone o la trota ma anche i risotti mantecati o la pasta fresca al tartufo come ripiena di astice. Interessante anche a fine pasto con formaggi erborinati.

Condividi su: