I lavoratori dimenticati

Claudia Marchetti

Marsala

I lavoratori dimenticati

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mercoledì 17 Maggio 2017 - 07:30

Le vicende che nei giorni scorsi hanno ammorbato telegiornali e quotidiani d’Italia, con tutti i pro e i contro, su migranti, Ong, responsabilità, indagini, comprese le elezioni francesi e la vicenda Boschi ci hanno fatto dimenticare un’altra realtà più vera e drammatica di quanto si possa pensare. Storie tutte italiane, di una crisi economica e del lavoro che continua a mietere “vittime” più subdolamente di qualche anno fa. Perchè semplicemente non se ne parla o se ne parla troppo poco, storie adombrate o celate da altro, da discussioni in politichese e rimbalzi di colpe.

Allora qui il mio compito è quello di ricordare… perchè, come dice il Premio Nobel Bob Dylan, dobbiamo avere cura dei nostri ricordi… i 187 licenziati della K-Flex da giorni attendevano un responso definitivo e l’accordo è stato raggiunto con una buona uscita di 42mila euro a testa a fronte della prima offerta di 20 milioni. E tanti saluti. Quando manifestarono in piazza, era intervenuta anche una delegazione della “Panem” di Muggiò, azienda brianzola da tempo in difficoltà i cui lavoratori sono a rischio di licenziamento. Non se la passano meglio i dipendenti della “Candy” di Brugherio. Due anni fa l’azienda ha dichiarato 300 esuberi e saranno dolori quando tra un anno finiranno gli ammortizzatori sociali. Ubi Banca prevede invece di tagliare un terzo del personale. Entro il 2020 la banca vuole ridurre di circa 200 milioni gli oneri operativi di Banca Marche, Etruria e Carichieti attraverso una massiccia contrazione dell’organico ed il taglio di ben 140 filiali.

Avviata una procedura di licenziamento anche per Fip Industriale di Selvazzano collegata al gruppo Mantovani. Dopo un incontro con Confindustria da 91 sono passati a 71 i dipendenti che rischiano il posto di lavoro. Qui, in particolare, i tagli sono legati ad un piano industriale che prevede la rinuncia alla costruzione di infrastrutture e l’impiego dei lavoratori solo in attività di supporto all’installazione dei prodotti che Fip realizza. Non se la passa meglio la Smim di Gela che lo scorso anno aveva già licenziato oltre 100 dipendenti. Ford, la nota azienda automobilistica, si prepara al taglio del 10% della forza lavoro, mentre i 400 lavoratori licenziati dalla compagnia aerea Meridiana sono scesi in piazza con le magliette rosse per la prima udienza del ricorso collettivo. Nella compagnia doveva entrare la Qatar Airways ma ancora pare che l’accordo sia da definire. Non ultima la Coop Acmar i cui licenziamenti decorreranno dal 18 maggio, una triste giornata per i suoi dipendenti. Tristi giornate per tutti in questa piccola Italia, in cui è sempre più allarme sociale.

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