Il buon senso

Claudia Marchetti

Marsala

Il buon senso

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mercoledì 16 Maggio 2018 - 07:30

“L’Aborto è la prima causa di Femminicidio nel mondo”. Campeggiava da giorni in un manifesto della Capitale. Uno spottone che ha attirato a sé l’attenzione dei media in preparazione della campagna #stopaborto lanciata da CitizenGO, organizzazione vicina ai movimenti pro life, in vista della Marcia per la Vita che si terrà a Roma sabato 19 maggio. Il 22 maggio 1978, come cronaca racconta, entratava in vigore la legge 194 che sanciva l’abolizione dell’aborto come reato penale. Tra indignazioni e polemiche, la vicenda dell’aborto resta ancora oggi, al pari dell’eutanasia, una di quelle controversie insolute. Per i movimenti pro life rimasti all’epoca antecedente al ’78, l’aborto ancora oggi è un reato, rinnegando ed anzi ponendosi in contrasto in maniera esplicita ed in pubblica piazza, contro la legge 194. Ignorando o volendo ignorare l’articolo 19 della suddetta legge, che impone comunque determinate modalità e sanzioni nel caso in cui l’interruzione di gravidanza non avvenga come specificato dalla legge stessa. Ed invece è un punto importante perchè tutela la donna in un momento molto delicato della sua scelta, al fine di condannare chi pratica le interruzioni senza adeguati strumenti e strutture.

Eppure secondo il rapporto del Guttmacher Institute, la legge resta una delle migliori al mondo, una conquista per molte donne, come probabilmente la legge sul divorzio e le disposizioni che hanno abolito il delitto d’onore. Sono gli anni ’70. E qui viene il bello: per gli “#stopaborto l’interruzione di gravidanza – se non anche gli anticoncezionali – sono la prima causa di femminicidio in quanto viene soppressa la vita di molte bambine (e ci vuole davvero tanta fantasia a fare un collegamento di questo tipo) ma uccidere una donna (madre, figlia, sorella) infedele per uno scatto d’ira ed essere punito con una reclusione di 3 anni… va bene! Eh no, proprio non ci siamo. E’ riprovevole accostare l’aborto al femminicidio commesso per giunta da una donna stessa. E’ rasentare la follia e questa propaganda va fermata immediatamente. Perchè falsa, contraria ai principi della Costituzione, fuorviante. Perchè da quando la legge sull’aborto è entrata in vigore c’è più informazione sulla tematica, più attenzione da parte delle strutture sanitarie, dei medici e gli aborti stessi stanno gradualmente calando. Perchè una donna deve essere libera di poter decidere per se stessa e per il prossimo che sarà legato a lei per la vita, libera anche di sbagliare, di non portare avanti una gravidanza se, ad esempio, mette a rischio la sua vita e quella del nascituro. Perchè non è meglio ascoltare le tante notizie di neonati gettati in un cassonetto o appena partoriti nel water di un bagno pubblico. Oggi abbiamo perso davvero molti valori, il buon senso prima di tutto.

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