Il Centro Antiviolenza “La Casa di Venere”: “Lavoriamo in sinergia per aiutare le vittime di violenza. Ma le operatrici devono essere formate per legge”

Claudia Marchetti

Il Centro Antiviolenza “La Casa di Venere”: “Lavoriamo in sinergia per aiutare le vittime di violenza. Ma le operatrici devono essere formate per legge”

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sabato 27 Febbraio 2016 - 13:02

Si è tenuta questa mattina, nella location del Convento del Carmine, la conferenza stampa indetta dal Centro Antiviolenza “La Casa di Venere”, l’unico centro, ad oggi a Marsala, esclusivamente composto da operatrici donne formate ad hoc. L’Amministrazione ha voluto essere presente all’incontro volto a fare chiarezza sulle attività di un Centro Antiviolenza – visto che c’è molta disinformazione ancora in merito -, con il sindaco Alberto Di Girolamo e le assessori Anna Maria Angileri, Clara Ruggieri e Lucia Cerniglia, tutti uniti in un unico obiettivo: fornire presto a “La Casa di Venere” una sede. Presenti anche diverse operatrici, magistrati e il Corpo della Finanza. Il primo cittadino ha esordito con queste parole: “Siamo qui perchè crediamo nella causa di sostenere i centri adeguatamente formati per combattere la violenza di genere, perchè soprattutto nel Sud, è un problema socio-culturale. Ma c’è anche un altro aspetto da sottolineare, la forza, l’indipendenza di una donna deriva anche dalla sua posizione lavorativa, per questo come Amministrazione stiamo sostenendo il lavoro con diverse iniziative”. La Presidente Francesca Parrinello, ha tracciato un breve percorso del Centro sin dalla sua nascita: “Nato alla fine del 2011, il Centro fa parte del Coordinamento Donne Siciliane, un ente giuridico che copre tutta la Sicilia con ben 79 tra centri e case rifugio. 20 anni fa la violenza di genere era ancora sconosciuta ma oggi, anche ai tanti fatti di cronaca, possiamo toccare con mano che il femminicidio è una vera e propria mattanza: viene uccisa una donna ogni due”. Poi la Parrinello, insieme all’operatrice Caterina Martinez hanno fatto sapere come si svolge una giornata tipo per chi lavora nel settore che, come ricordano, non è volontariato ma scelta: “Siamo reperibili 24 ore su 24, in alcuni casi le donne chiedono il nostro aiuto, in altri casi molto gravi sono le Forze dell’Ordine che ci segnalano un caso di violenza. Recentemente siamo state chiamate in Polizia e ci siamo rimaste 6 ore, ma alla fine la donna vittima di violenza domestica ha firmato la denuncia. Non è facile per loro ammetterlo, spesso la casa è il luogo più sicuro ed il cambiamento fa paura. Per questo seguiamo queste donne in un percorso anche psicologico e spesso le rifugiamo in case assolutamente all’oscuro di tutti. Solo se con la madre c’è un minore vengono avvertite le Forze dell’Ordine”. Questo richiama il problema dei sedicenti centri o meglio delle associazioni femminili che spesso si occupano di violenza di genere senza conoscere “la cultura femminile dal Neolitico ad oggi” ma soprattutto, senza essere adeguatamente formate. “Le operatrici de “La Casa di Venere” sono state seguite da un’equipe specializzata che ha stipulato un Protocollo con il Ministero Pari Opportunità. In Sicilia solo due sono i centri che possono formare: “Le Onde” di Palermo ” e il Centro di Siracusa. Ma c’è di più: le operatrici di un Centro Antiviolenza non devono essere formate “per capriccio”, senza un fondamento, c’è una legge che lo dice. “Nel 2008, un team di avvocati donne della Rete Centri Antiviolenza di Siracusa, guidati dalla presidente Raffaella Mauceri, decise di predisporre delle norme per regolare tali centri, racchiuse oggi nella legge Vinciullo – ha affermato Francesca Parrinello -. A svolgere tale attività devono essere centri con operatrici formate (non possono esserci uomini) per legge appunto. Eppure nonostante la legge parli chiaro, molti di questi centri e nel nostro territorio ce ne sono molti, non hanno la giusta formazione. Questo fa solo aggravare la situazione di una donna vittima di violenza”. In attesa di una struttura – le assessori si sono tutte impegnate e già ne è stata individuata una – “La Casa di Venere” opera nella sede messa a disposizione dalle Donne Socialiste di Marsala.

Centro Antiviolenza

              Silvia Facciotti, Caterina Martinez, Francesca Parrinello

Dopo aver ribadito l’importanza della sinergia tra Amministrazione comunale, Centri Antiviolenza, Forze dell’Ordine e Magistratura, è intervenuta il sostituto procuratore di Marsala Silvia Facciotti che fa parte di un sottogruppo che si occupa delle fasce deboli, quindi di maltrattamenti e violenze domestiche, di stalking, ecc. “Nel nostro lavoro è necessario sapere intervenire prontamente per la sicurezza della vittima. Negli ultimi due anni a Marsala sono state iscritte 150 notizie di maltrattamenti e 130 notizie di stalking. I dati possono essere allarmanti – afferma il magistrato – ma in realtà c’è qualcosa di positivo: sempre più donne denunciano e i reati sono quasi sempre gli stessi, perpetrati negli anni, casi vecchi. Oggi il legislatore è vicino a queste tematiche intervenendo con una legge ad hoc come nel reato di stalking. Ma ricordiamo – ha detto infine la Faciotti – che è importante anche l’istituzione di centri per la rieducazione dell’uomo che maltratta e violenta. Qualcuno sta per nascere. La rieducazione è un principio fondamentale del nostro Ordinamento”. E difatti, come affermato da “La Casa di Venere”, a Palermo esiste il primo centro “Noi no”.

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