Il consiglio comunale vota l’incompatibilità di Fazio, l’ex sindaco “rappresaglia politica contro un avversario scomodo”

redazione

Il consiglio comunale vota l’incompatibilità di Fazio, l’ex sindaco “rappresaglia politica contro un avversario scomodo”

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martedì 24 Gennaio 2017 - 15:20

Come in un plotone d’esecuzione. Tra tanti fucili puntati con munizioni vere, una sola arma è caricata a salve: 13 voti favorevoli ed uno solo contrario alla mia “presunta” incompatibilità con la carica di consigliere comunale. Con questo esito s’è conclusa la votazione segreta – “farsa”, imbastita da una maggioranza indegna di sedere in un’aula consiliare”. Così, l’ex consigliere Girolamo Fazio commenta la sua estromissione dal consiglio comunale di Trapani, a seguito della dichiarazione di incompatibilità votata dalla maggioranza consiliare.

14 consiglieri hanno votato a scrutinio segreto. 13 favorevoli all’incompatibilità, 1 contrario. (Nino Grignano, Nicola Lamia, Leonardo Peralta, Giuseppe Ruggirello ’58, Ninni Barbera, Giorgio Colbertaldo, Silvestro Mangano, Franco Briale, Peppe Bianco, Nicola Sveglia, Peppe La Porta, Nicola Giarratano, Felice D’Angelo, Giuseppe Guiana ); 5 consiglieri di sono astenuti (Ninni Passalacqua, Enzo Abbruscato, Domenico Ferrante, Pietro Cafarelli, Andrea Vassallo); 9 consiglieri solidali con Girolamo Fazio hanno abbandonato l’aula prima del voto (Franco Ravazza, Salvatore Pumo, Giuseppe Ruggirello ’53, Nino Bianco, Francesco Salone, Giovanni Vassallo, Vito Mannina, Francesco Guarnotta, Tiziana Carpitella); 1 consigliere era assente fin dall’inizio della seduta (Michele Cavarretta).

“Però – ha proseguito Fazio – non è me che hanno messo al muro. Con il loro voto i 14 bravi soldati, ubbidienti a ordini di chi manovra dall’esterno del palazzo, generali e caporali di giornata, hanno sparato sul civile confronto dialettico e politico; hanno sparato sulla democrazia. I cittadini trapanesi, però, sono intelligenti e comprendono. Non basterà quell’unico voto contrario ad assolverli attraverso il beneficio del dubbio. Anzi quell’unico “NO”, inutile alibi, li condannerà tutti e 14 per sempre al pubblico discredito per non aver avuto il coraggio di metterci la faccia e la firma, prima rifuggendo dal voto palese ed infine ottenendo il voto segreto dalla peggiore presidenza del consiglio che la storia assembleare di Trapani ricordi. Hanno consumato un puro atto di vendetta politica, calpestando le leggi, lo statuto ed il regolamento comunale. Non ho altre parole. Posso solo aggiungere che le orecchie dei consiglieri che mi vogliono fuori dal consiglio comunale non hanno ascoltato neppure una delle argomentazioni tecniche e giuridiche con le quali ho spiegato non esserci alcuna “incompatibilità sopravvenuta per lite giudiziaria”. Non hanno preso neppure in considerazione tutto ciò che ho fatto, con atti concreti e di sicura valenza giuridica, anche la disponibilità a una fideiussione per sollevare il Comune da eventuali responsabilità economiche, per “rimuovere” la presunta causa di incompatibilità. Ho perfino chiesto ai consiglieri presenti, nel corso del mio intervento che fossero loro a suggerire cosa fare per rimuovere la presunta incompatibilità. Niente, solo il silenzio (imbarazzato), in attesa di passare al voto tanto atteso per togliersi dalle scatole la mia scomoda presenza. Non subirò in silenzio. Sono determinato -conclude Fazio – a far si che ciascuno si assuma la piena responsabilità di ciò che è stato fatto, a cominciare dal presidente del consiglio che ha consentito una votazione strumentale, in palese violazione dello Statuto comunale, per eliminare politicamente un avversario scomodo. Adesso la parola passa ai giudici. Spero che i cittadini si ricordino di questi consiglieri, ivi compresi quelli che si riempiono la bocca di legalità, salvo poi a infrangerla ingannando sistematicamente chi pone in loro la propria fiducia. Ride bene chi ride ultimo”.

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