Il fallimento della politica

Gaspare De Blasi

Marsala

Il fallimento della politica

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venerdì 07 Aprile 2017 - 06:52

Partiamo dalla Puglia per arrivare a Marsala. Nella Regione guidata del presidente Michele Emiliano, il previsto espianto degli ulivi si ferma, almeno fino al prossimo 19 aprile. Il Tar del Lazio infatti, con un decreto pubblicato ieri in mattinata, ha accolto la richiesta cautelare avanzata dalla Regione Puglia. Il ricorso era stato depositato lunedì scorso contro il Ministero dell’Ambiente che, per la serie c’è chi ha ancora paura che gli si veda il rossore il faccia, non si era costituito in giudizio, al contrario, al contrario della multinazionale Trans Adriatic Pipeline Ag. Si tratta della vicenda relativa alla costruzione di alcuni microtunnel che dovrebbero trasportare in Italia gas proveniente dall’Asia e per i quali era necessario abbattere alberi secolari. Per adesso i giudici si sostituiscono alla politica. Per arrivare dalla nostre parti, occorre passare dal Piano Paesaggistico. Vi abbiamo raccontato come si suol dire passo passo, tutta la storia. Abbiamo scritto anche gli “altisonanti” impegni della politica regionale che con tanto di atti ufficiali, si impegnava a risolvere la questione indicando i metodi da seguire. Si vede che hanno percorso, soprattutto i parlamentari regionali della nostra provincia, strade sbagliate. Dovevano intervenire mesi addietro e di questo se sono resi conto tanto che hanno recitato “mea culpa” in diverse occasioni. Da settimane, esercitando un legittimo diritto di comunicazione, inondano le redazioni di comunicati, in attesa di prendersi la paternità di eventuali correzioni al Piano che invece non ci saranno oppure se ci saranno li prenderanno i giudici del Tar. I politici, come dire, più locali, si sono affrettati a rivolgersi al giudice amministrativo per chiedere la sospensione dell’atto. Si sancisce, in questo caso e in altri di cui vi raccontiamo ogni giorno, il fallimento della politica. Noi vorremmo, in uno stato che annovera tra i principi basilari la separazione dei poteri, che i magistrati si occupassero di giustizia, cosa che peraltro fanno anche per contratto, e i politici si occupassero, cosa che dovrebbero fare per incarico ricevuto dai cittadini, dei problemi della gente e in questo caso anche del territorio. Invece ci penserà, come da proprio convincimento, la magistratura. E poi dice che la gente non va più a votare, oppure vota…

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