Il Presepe più bello Città di Marsala, ecco tutti i Premi del concorso

redazione

Il Presepe più bello Città di Marsala, ecco tutti i Premi del concorso

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mercoledì 16 Gennaio 2019 - 17:35

La cerimonia di premiazione per il concorso “Il Presepe più bello – Città di Marsala – dedicato a Enrico Piccione” è giunta alla tredicesima edizione. La proclamazione, alla presenza di tutti i partecipanti, si è svolta domenica scorsa, presso la sala conferenze del Complesso Monumentale “San Pietro”. Ad organizzare l’intera manifestazione è stato Calogero Ferreri con il suo staff, composto da Enzo Amato, Salvatore Montalbano, Alessandro Gagliano e Luana Lentini, in omaggio all’ideatore Enrico Piccione, scomparso anni fa. I presepi in gara – realizzati da abili cittaini marsalesi – sono stati realizzati interamente a mano, con materiali diversi, grande immaginazione, creatività, grande impegno e dedizione, votati da una giuria tecnica che ha visto la partecipazione anche del sindaco Alberto Di Girolamo e di alcuni suoi assessori.ù

Il Presepe più cliccato (832 like) è quello di Sandro Marino e Laura Amodeo; Premio Presepe Fuori Concorso al Presepe artistico realizzato al Santuario di Santo Padre delle Perriere e alla mostra dei Presepi “La Natività nel Mondo”, lezione privata di don Filippo Romano. Questi tutti i premi di Categoria “Il Presepe più…”: originale di Giusy Sammartano; Più creativo di Tiziana Maria Barraco; Più bello a scuola dell’Istituto Comprensivo “Stefano Pellegrino”; Più armonioso di Nicolò Mineo; Più movimentatodi Salvatore Denaro; Più young di Claudio Rallo; Più evocativo della Clinica RSA Morana; Più artigianale “Anna Maria Licari” all’Associazione CIF Marsala Laboratorio di Ricamo (vetrina della gioielleria “Laudicina” al Cassero). Questa la classifica di chi ha realizzato i presepi dal 6° al 2° posto: Elena La Rosa, Brigitte Giannone, Rocco De Vita, Michele Catania e “ContradealCentro” (contrada Ciavolotto). Il primo posto è andato ex aequo a Antonino Lombardo e Giovanna Fiorami.

Vincono in ex aequo Giovanna Fiorami e Antonino Lombardo che ci racconta i suoi lavori: “Le mie creazioni proiezione dell’uomo moderno”

Per Antonino Lombardo è un ritorno nel mondo dei presepisti lilybetani, sancito da una bella vittoria, in ex aequo, al Premio “Il Presepe più Bello – Città di Marsala”. “Ho ripreso il mio impegno fattivo con nuovi lavori significativi che ho voluto presentare alla Città, sono contento che essa abbia apprezzato”, ci ha raccontato Lombardo che ha presentato due presepi ben diversi tra loro ma accomunati da un unico messaggio: la proiezione di quel mondo antico, lontano, ai giorni nostri. Nell’atrio del palazzo in cui vive, in via Mario Nuccio, Antonino ha rappresentato nella sua più minimal bellezza, la sola Natività, cinta da rami secchi di gelsi e accesa da luci bianche proiettate sulla composizione. La Natività poggia su un terriccio di bosco, un piccolo gioiello di semplice eleganza.

“Con i rami secchi ho voluto rappresentare l’avidità interiore dell’uomo contemporaneo, che ha perso i veri valori – ci ha detto Antonino Lombardo -. la luce bianca riflessa sul lavoro vuole essere quel barlume di speranza, oggi, per uscire da una condizione di tenebre”, di oscurantismo, insomma. Il secondo presepe invece, è più tradizionale ma non meno specifico. Realizzato nella nicchia di un mobile antico – ecco che passato e presente ritornano -, il presepe è la continuazione del deserto sullo sfondo realizzato con acquerelli e trae ispirazione da un passo biblico, “… tutti verranno da Saha portando oro e incenso…”. Questo è lo scenario dei pastori, dei magi, della Madonna con il Bambinello. “Un paesaggio medio-orientale arricchito dagli odori speziati, dalle musiche tipiche – racconta Lombardo – con un effetto di luci bianche e rosse come il tramonto dell’Est. Oggi più che mai questo stuolo di cammelli che ho ricomposto, è simbolo di chi arriva da un altro mondo in cerca di speranza, portando la propria ricchezza interiore, ricchezza di culture che nella nostra terra e nel nostro Paese hanno trovato sempre accoglienza. Quei pastori oggi sono ancora in viaggio verso questa parte del Mediterraneo che sembra perdere il sentimento di fratellanza che ci accomuna”.

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