Indennità di giunta, la Regione ha archiviato l’esposto dell’ex segretario comunale Ricupati. Il sindaco Surdi: “Finalmente chiarezza”

redazione

Indennità di giunta, la Regione ha archiviato l’esposto dell’ex segretario comunale Ricupati. Il sindaco Surdi: “Finalmente chiarezza”

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venerdì 17 Agosto 2018 - 16:39

Si è concluso il procedimento amministrativo espletato dal dipartimento delle Autonomie Locali della Sicilia sulle presunte irregolarità nel calcolo delle indennità dell’amministrazione pentastellata. La denuncia a carico dell’ex dirigente al personale del Comune di Alcamo, il dottore Marco Cascio, era stata presentata dal segretario comunale pro-tempore, Cristofaro Ricupati. Il caso era rimbalzato anche sulle prime pagine della stampa nazionale.

“Senza rilievi” è la conclusione della nota dell’ufficio ispettivo dell’Assessorato regionale, che ha il compito di vigilare gli enti locali, in merito al procedimento amministrativo scaturito dall’esposto presentato dal segretario comunale pro-tempore Cristofaro Ricupati sull’attribuzione dell’indennità delle funzioni di sindaco e giunta comunale, avvenuta all’indomani dell’insediamento dei pentastellati, nel giugno del 2016. Infatti, a due mesi dalla vittoria delle elezioni amministrative, che avevano portato il Movimento Cinque Stelle al governo di città, il dottore Ricupati aveva lasciato l’incarico, dopo avere svolto la funzione per 10 anni, durante le sindacature del centro-sinistra con a guida Giacomo Scala e Sebastiano Bonventre. A seguito delle dimissioni di quest’ultimo, ritiratosi un anno prima della fine del suo mandato elettorale, l’attività dell’ex segretario Ricupati è stata esercitata in concomitanza con il commissariamento del funzionario regionale, il dottore Giovanni Arnone, fino alle elezioni amministrative del 2016 che portarono i grillini al palazzo di città. La denuncia, nello specifico, era stata presentata a carico dell’ex dirigente al personale del Comune di Alcamo, il dottore Marco Cascio, ed era finita sulle prime pagine della stampa nazionale, che aveva ripreso la notizia diffusa per prima dal Giornale di Sicilia (“Alcamo, aumento del compenso per sindaco M5S e assessori”). Repubblica scrisse “Finisce in tribunale l’aumento di stipendio della giunta 5 stelle” e, infine, il Tempo aveva comunicato ai suoi lettori l’informazione così: “Alcamo, sindaco grillino si alza lo stipendio”. Invece, “Alcamo, polemica su giunta M5s: Aumento stipendi del 5%”, aveva intitolato il Fatto Quotidiano, al quale, dal municipio, il sindaco Domenico Surdi aveva replicato: “Un’accusa completamente falsa. Noi fino ad oggi non abbiamo preso un euro e continueremo a non farlo finché non si risolve questa storia utile solo ad attaccarci senza motivo”.

Dopo avere acquisito la segnalazione del segretario comunale dell’epoca, il dipartimento regionale ha recepito la nota dell’attuale dirigente a capo dell’ente, il dottore Vito Bonanno, succeduto a Ricupati dopo un periodo di vacatio, il quale ha presentato le sue controdeduzioni. In particolare, il dottore Bonanno ha verificato che: “La misura dell’indennità di carica percepita dal sindaco e dai componenti la giunta è perfettamente coerente con i limiti vigenti nella Regione Siciliana a seguito dell’entrata in vigore dell’art.2 della l.r. 11/2015, con il quale è stato recepito il D.M. 119/2000”. Inoltre, contrariamente a quanto era stato segnalato dall’ex segretario Cristofaro Ricupati, è stato appurato che la delibera di giunta, oggetto della “querelle”, era stata pubblicata correttamente ed entro i termini previsti dalla legge. Oltre a ciò, è stato confermato che il dirigente al personale dell’epoca, il dottore Marco Cascio, aveva espletato l’istruttoria finalizzata alla liquidazione della suddetta indennità di carica con le riduzioni del 10% e le maggiorazioni del 2% e del 3%, in coerenza con le conclusioni del parere dell’ufficio legislativo e legale della presidenza della Regione Siciliana. Dunque, esaminati gli atti pervenutigli  l’assessorato regionale ha chiuso il procedimento. Il casus belli è stato anche oggetto di dibattito all’interno di un Consiglio comunale, durante il quale era stata esposta la richiesta dell’opposizione al primo cittadino di fare chiarezza sulla questione. Il sindaco Surdi aveva affermato di non volere né un euro in più né uno in meno di quanto spettasse all’amministrazione.

Diversamente da quanto riportato da un articolo della stampa locale, nella nota del dipartimento delle Autonomie Locali non vi è alcun riferimento ad una risoluzione della questione fifty-fifty, ovvero paritetica tra le due parti opposte della mera controversia tra i dirigenti dell’ente, così considerata da diversi osservatori locali. Nel calderone, però, vi era finita la politica e, soprattutto, il sindaco e la giunta grillina, prima sui titoli dei quotidiani per il successo strabiliante ottenuto in campagna elettorale e dopo per gli ostacoli nel governare una città e alle prime armi. “Finalmente chiarezza su una questione che è stata strumentalizzata per danneggiare la nostra immagine”, è la dichiarazione che il primo cittadino di Alcamo, Domenico Surdi, ha rilasciato alla nostra testata. Il sindaco ha, poi, aggiunto “Il tentativo è naturalmente fallito: la giunta non ha mai preso un soldo in più, anzi come è noto ci decurtiamo l’indennità”. Anche itacanotizie.it aveva sfiorato la questione in occasione di un articolo sui 365 giorni dell’amministrazione pentastellata nel quale avevamo già evidenziato come fosse noto, per gli addetti ai lavori, che: “la legge regionale siciliana, approvata un anno prima delle elezioni, aveva adeguato le indennità degli amministratori locali a quelle previste dalla legislazione nazionale, tagliando drasticamente il compenso degli amministratori locali (mantenendo invece intatte le considerevoli indennità dei parlamentari regionali). Quasi mille euro nel caso del primo cittadino di Alcamo”. http://www.itacanotizie.it/amministrazione-surdi-alcamo/

A due anni dallo scoppio delle polemiche, la notizia dell’avvenuta archiviazione dell’esposto sul calcolo delle indennità non è stata ancora ripresa dai giornali nazionali che si erano invece soffermate, come precedentemente ricordato, sulla genesi del “caso”. Forse, oggi, tali informazioni sono considerate “senza rilievi”.

Linda Ferrara

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