No Italicum no party

Claudia Marchetti

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No Italicum no party

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giovedì 12 Marzo 2015 - 17:31

E’ di poche ore la buona nuova della bocciatura, da parte del Presidente della Corte Costituzionale, del giudizio preventivo sull’Italicum che è stato introdotto nel disegno di legge. “Un controllo preventivo della riforma elettorale tradisce il ruolo della Corte e può essere una forma non opportuna. Stiamo parlando di una legge che non è ancora entrata in vigore”, ha detto Alessandro Criscuolo. Insomma, l’Italicum non è ancora entrato in vigore è già puzza. Il problema è il ruolo che il ddl affida alla stessa Corte, un ruolo che, a detta del giudice, non le spetta. A garanzia di ciò, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la Presidente della Camera Laura Boldrini, ma anche i ministri Padoan e Boschi (quest’ultima deve essere sbiancata), hanno ascoltato quello che aveva da dire a proposito della riforma elettorale, Criscuolo. Secondo il Presidente della Corte, quest’organo tutela i diritti costituzionalmente riconosciuti, non può certo intervenire norma su norma anche perché si determinerebbe un ritardo nella macchina politico-amministrativa. Per Renzi invece, è un’ulteriore garanzia. Diversità di vedute, evidentemente. Nel frattempo le minoranze del PD dicono un “no” secco e deciso, uno dei pochi, all’Italicum che non taglia, come si era detto il Senato, ma lo riduce numericamente e gli toglie gran parte dei poteri vincolanti di cui godeva; l’iter delle leggi, se da un canto è più rapido, dall’altro si complica. Sempre le solite cose all’italiana che si ingarbuglia nei meandri della burocrazia… anche quella parlamentare. Il premio di maggioranza è un enigma perché al momento è previsto che al secondo turno elettorale può andare al partito che ha preso anche meno del 40%. Diverso discorso per la soglia di sbarramento che da 5% viene abbassata a 3, garantendo, secondo i renziani, un’alta rappresentatività dei vari partiti, secondo i “No Italicum” invece, è un modo per salvare i vecchi rottami di una politica fallimentare, primo fra tutti Mario Monti. E Renzi al momento che fa? E’ preoccupato per le proteste studentesche di piazza contro le sue riforme, è preoccupato per l’altro Matteo che raccoglie consensi grazie soprattutto ad un’onnipresenza su tutte le televisioni o non dorme la notte per la fine del suo flirt con Berlusconi? 

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