La Casa del Disco, tanti ricordi a Marsala e la figura di Nino Risalvato

redazione

La Casa del Disco, tanti ricordi a Marsala e la figura di Nino Risalvato

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lunedì 04 Settembre 2017 - 16:23

Un negozietto anonimo all’inizio del “cassaro morto” che aveva un nome azzeccato per quel periodo di rivoluzione musicale della seconda metà degli anni 60: “Casa del disco”. In quel negozio moderno, con scaffali pieni di dischi e qualche strumento musicale ci si aspettava di vedere un negoziante capellone, beat, spiritoso e chiacchierone che tenesse testa ai giovani acquirenti. Invece Nino Risalvato, titolare della Casa del disco, era un uomo dall’aspetto serioso, con giacca e cravatta ed età indefinibile. Taciturno, apparentemente burbero, incuteva timore in noi giovani che ci avvicinavamo a passo da gigante verso la magia della musica dei complessi.

Michele Pantaleo, eccezionale chitarrista marsalese, qualche sera fa in occasione della presentazione del cd sui Beatles inciso assieme all’ottimo Giacomo Bertuglia, ricordava che un ruolo fondamentale nella crescita musicale dei marsalesi l’ha avuta la Casa del disco col suo titolare Nino Risalvato. Perchè dietro quell’apparenza burbera e distaccata vi era celata una persona aperta ai giovani ed alla musica, timida e dotata di grande sensibilità. Quasi tutti i complessi marsalesi, che si affermarono tra i più quotati in provincia, nacquero perché la Casa del disco forniva loro i più moderni strumenti musicali a credito, spesso garantito dalla sola parola, e con scadenze di pagamento alquanto approssimative. Ben presto la Casa del disco divenne un posto di ritrovo per i giovani musicisti marsalesi e Nino Risalvato si dimostrò una persona leale, spiritosa e mentalmente aperta al dialogo.

Per la cronaca Nino non ha collezionato “tappi” dalla vendita di strumenti fiduciaria sulla parola. Poi il nuovo millennio ha portato con se anche la crisi del settore provocando la chiusura della Casa del disco, e Nino Risalvato, mazarese pendolare, con la stessa discrezione e silenzio con cui aveva gestito quel negozio, ha abbassato la saracinesca. Da quel giorno non l’ho più visto e ho saputo che qualche anno fa è venuto a mancare. Un bel ricordo per un periodo della nostra generazione che ha proiettato negli anni successivi una tradizione musicale che continua ancora oggi con talentuosi musicisti della generazione 2.0.

Giovanni Gaudino

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