La comandante Cupini: “Marsala non è insicura e poco vivibile”

Vincenzo Figlioli

La comandante Cupini: “Marsala non è insicura e poco vivibile”

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venerdì 19 Gennaio 2018 - 18:53

Pochi numeri e tanti spunti di riflessione sul livello di sicurezza che si registra in città. Queste le linee principali della relazione sull’attività dell’anno appena trascorso che la comandante Michela Cupini ha presentato a Palazzo Fici, in occasione della festa del Corpo di Polizia Municipale.

La comandante ha evidenziato come, pur essendo una città di 80 mila abitanti, Marsala presenti criticità simili a quelli delle metropoli, in quanto polo d’attrazione turistico e terra d’approdo di flussi migratori. Nonostante tutto, per la Cupini “a dispetto di alcuni toni allarmistici […] pur presentando aspetti che possono e debbono essere migliorati, risponde appieno alla domanda di legalità proveniente dalla cittadinanza”. “E’ una città, la nostra, viva ed in continua evoluzione, ben lungi dal poter essere considerata quella realtà insicura e poco vivibile propostaci da coloro che tendono alla sopravalutazione emotiva della minaccia, a valutare cioè il pericolo non tanto per il suo effettivo dimensionamento quanto, piuttosto, per quanto esso è in grado di incidere sulla comune sensazione di sicurezza”.

Come lo scorso anno, la comandante Cupini insiste sulla necessità di “alzare il livello della prevenzione tornando ad infondere fiducia nella gente, affinché essa si senta parte attiva del sistema sicurezza e capisca l’importanza del suo apporto: nessuna strategia di contrasto, per quanto ben congeniata, può prescindere dalla collaborazione e dall’impegno condiviso di tutti”.

Un passaggio la comandante lo ha dedicato ai migranti, che stanno progressivamente contribuendo a dare una connotazione multi-etnica alla comunità lilybetana, “con evidenti ripercussioni anche sotto il profilo della sicurezza, perché laddove finiscono per incontrarsi usi, costumi e culture diverse, inevitabilmente possono nascere delle problematiche sotto il profilo della pacifica convivenza”. “Ben vengano – aggiunge la comandante – quelle politiche dell’accoglienza che mirano a realizzare un modello sociale così concepito ma, così come è giusto condannare ogni forma di intolleranza verso gli stranieri, sarebbe parimenti deleterio confondere i buoni sentimenti di integrazione con ogni sorta di eccessivo permissivismo verso chi giunge in Italia non rispettando le nostre leggi”.

Il bilancio complessivo dell’attività del Corpo viene definito dalla comandante Cupini “lusinghiero” in termini di risultati conseguiti, “nonostante una continua erosione del personale”. Tra le attività effettuate in termini di prevenzione, il progetto “Educazione Stradale ” rivolto agli stranieri ospiti nei centri ed agli studenti lilybetani, finalizzato a diffondere le norme sulla circolazione stradale con l’obiettivo di sensibilizzarli alla sicurezza, alla prevenzione dei rischi e al corretto uso della strada e dei veicoli. Sul fronte organizzativo è stata potenziata la centrale operativa, rendendola attiva fino a mezzanotte, mentre sono cresciute le attività accertative sia in materia penale che amministrativa. Sono stati effettuati oltre 3000 servizi esterni di pattuglia e 1500 sopralluoghi da parte del nucleo di polizia giudiziaria, che ha portato ad inoltrare 150 comunicazioni di notizia di reato, 6 sequestri in materia ambientale, acustica e edilizia. Duemila, invece, gli accertamenti condotti sia dal nucleo ecologico che dal nucleo annonario.

Al termine della relazione della comandante Cupini sono stati inoltre consegnati i previsti encomi all’ispettore Salvatore Cialona, all’assistente capo Savina Sciacca e al responsabile del cerimoniale Giuseppe Casano.

All’inizio dei lavori, il sindaco Alberto Di Girolamo e il presidente Enzo Sturiano hanno fatto intravedere la possibilità di un’implementazione delle unità in servizio al Corpo (attualmente sotto organico di 40 unità) e dei mezzi a disposizione dello stesso. Il prefetto Darco Pellos ha invece annunciato la fondata possibilità di dotare Marsala di un Piano di Controllo del Territorio simile a quello dei capoluoghi con l’obiettivo di alzare il livello di sicurezza per la comunità. Il Vescovo Domenico Mogavero, ha infine auspicato un 2018 in linea con lo spirito di riconciliazione che dovrebbe caratterizzare un anno giubilare, in modo che si possa respirare “aria nuova, meno ostile e conflittuale in tutti i rapporti”.

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