La Corte dei Conti bacchetta il Comune di Alcamo: nel 2015 carenze nel sistema dei controlli interni

redazione

La Corte dei Conti bacchetta il Comune di Alcamo: nel 2015 carenze nel sistema dei controlli interni

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martedì 17 Gennaio 2017 - 16:32

Il 15 novembre scorso la magistratura contabile siciliana si è pronunciata sul referto relativo all’anno 2015, concernente il sistema dei controlli interni, presentato dall’ex segretario comunale Cristofaro Ricupati, sollevando diverse criticità. Oggi, preso atto dei richiami della Corte, l’amministrazione in carica sta cercando di correre ai ripari, predisponendo gli atti necessari per colmare il vuoto ereditato

Un colabrodo è il termine più adatto per descrivere la carenza di tutti quegli atti amministrativi, soprattutto in tema di regolarità di controllo di gestione del sistema interno, che il comune di Alcamo avrebbe dovuto adottare in passato per consentire una guida della cosa pubblica più efficace e più efficiente possibile. Se a ciò si somma la non approvazione del consuntivo 2015, nonché del bilancio di previsione del 2016, nei termini previsti dalla legge, nonostante l’amministrazione comunale fosse guidata dal commissario regionale Giovanni Arnone, il risultato non può essere che un patatrac.

Non fissando gli obiettivi nei tempi previsti si può verosimilmente incorrere nell’alterazione del funzionamento del controllo di gestione dell’ente. Tale meccanismo, per l’appunto, è finito, sotto la lente di ingrandimento della magistratura contabile siciliana. Tra i compiti della Corte dei Conti vi è, infatti, quello di verificare annualmente, il funzionamento dei controlli interni in tema di rispetto delle regole contabili e degli equilibri di bilancio. Dallo “screening” sul referto del 2015, in merito alla regolarità della gestione e sull’adeguatezza ed efficacia del sistema dei controlli interni dell’ente locale, elaborato dall’ex segretario comunale Cristofaro Ricupati, viene fuori il quadro oggi descritto dalla magistratura contabile, che appare piuttosto avvilente. Sono diverse, infatti, come su preannunciato, le criticità sollevate dalla sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione Siciliana, sulla situazione dell’ente locale.

Per quanto concerne il controllo di regolarità amministrativa e contabile, nella sua deliberazione emessa il 15 novembre scorso, la Corte dei Conti ha rilevato: l’adozione nel corso dell’esercizio 2015 di determinazioni di spesa sprovviste di regolarità tecnica ovvero deliberazioni comportanti riflessi finanziari con parere negativo; la mancata applicazione delle disposizioni in materia di pubblicazione dei dati relativi ai controlli; l’assenza di dati sugli esiti del controllo effettuato su 22 atti esaminati nonché la mancata adozione di report; la mancata effettuazione di ispezioni o indagini volte ad accertare la regolarità amministrativa e contabile dell’attività posta in essere da uffici e servizi; l’assenza di verifica da parte dell’organo di controllo dell’attestazioni concernenti i pagamenti tardivi. Il rafforzamento di tale controllo, scritto nelle osservazioni dei magistrati contabili, deve avvenire mediante la predisposizione di misure necessarie per sanare le eventuali illegittimità eventualmente rilevate e ciò al fine di prevenire eventuali contenziosi, assicurando dunque il buon andamento dell’ente. Infatti, tali contenziosi potrebbero tradursi in passività per il comune.

Per quanto concerne invece il controllo di gestione, la Corte dei Conti, ha individuato la mancata previsione nei regolamenti dell’Ente della redazione di report periodici e l’assenza di adozione di un sistema di contabilità economica volta a consentire una misurazione dei costi e ricavi al fine di valutare l’efficienza dell’azione amministrativa. Altra grave assenza da sottolineare è quella relativa ai sistemi di controllo strategico, sugli organismi partecipati e di qualità dei servizi. In sintesi, il sistema dei controlli, esposto dalla Corte dei Conti nella sua deliberazione, e inoltrata ai consiglieri del comune di Alcamo la scorsa settimana, viene definito come “un quadro di ridotta adeguatezza”. Dunque, si è riscontrata una carenza alla quale, il titolare del controllo degli atti amministrativi, ossia il segretario comunale, avrebbe dovuto fare fronte. Nella delibera della Corte dei Conti si ricorda che in mancanza degli strumenti o metodologie previste dalla legge, la sezione giurisdizionale può irrogare sanzioni pecuniarie agli amministratori responsabili da un minimo di 5 a un massimo di 20 volte la retribuzione mensile lorda. Inoltre, la sezione di controllo si è riservata di dare ulteriore valutazione ai fini di eventuale comunicazione alla Procura presso la sezione giurisdizionale della Corte.

Come mai ci si è trovati in questa situazione lacunosa? Una spiegazione si può trarre dalle stesse righe nelle quali sono riportate le osservazioni sollevate dalla Corte dei Conti, in particolare, riguardo il controllo sugli equilibri finanziari. La principale criticità evidenziata, infatti, deriva dalle divergenze tra il responsabile del servizio finanziario Sebastiano Luppino e la precedente amministrazione, precisamente, nell’affrontare le “emergenze finanziarie”. Screzi di cui l’amministrazione pentastellata, appena insediata e interpellata dalla magistratura contabile, ha potuto solamente prenderne atto, rimboccandosi le maniche per mettere mano alle fragilità del sistema amministrativo ereditato. Il 3 gennaio del 2017, il sindaco Domenico Surdi, aveva già preannunciato, mediante un comunicato stampa, di aver predisposto la proposta di regolamento per il sistema dei controlli interni da approvare in consiglio comunale, affermando che il provvedimento si inseriva “nel solco di una serie di atti volti a ridare credibilità istituzionale al nostro Ente”. Il nuovo regolamento che potenzia il controllo di regolarità amministrativa, coordinato con gli obiettivi di prevenzione della corruzione e della trasparenza è stato elaborato dal segretario generale del Comune, Vito Bonanno. Proprio, oggi pomeriggio, in prima commissione consiliare, si svolgerà l’esame del regolamento per la disciplina dei controlli interni stilato dallo stesso.

Linda Ferrara

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