La “Rapsodia” di Giorgio Magnato al Baluardo, la cultura che resiste

Claudia Marchetti

La “Rapsodia” di Giorgio Magnato al Baluardo, la cultura che resiste

Condividi su:

giovedì 14 Gennaio 2016 - 07:30

Domenica 17 gennaio, al Baluardo Velasco di Marsala, la rassegna teatrale Baluarte, prosegue con l’atteso recital, in prosa e poesia, dell’attore e regista Giorgio Magnato. Con “Rapsodia” Magnato metterà in scena improvvisazioni senza tema, interpretando noti autori in una sorta di “recitazione sul posto”, adattandosi al pubblico. “Il recital conta di una parte dialettale nel rispetto degli artisti siciliani e di una parte in lingua”, ci ha anticipato Giorgio Magnato in un’intervista a 360 gradi. Approdando per la prima volta nello spazio teatrale del Baluardo, l’attore nonché commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, lo descrive come “… una nicchia, per pochi ma con una grande volontà di sopravvivenza, considerando la caduta culturale dell’Italia negli ultimi anni. L’italiano va poco a teatro, legge poco ma è impegnato nella lettura di banalità sul cellulare e se cade non si accorge di essere caduto”, ci ha detto Magnato. Cosa resterà di questi anni? E’ presto detto: “La nostra Italia è quella che ha eletto come donna dell’anno Belen, che è sì bella ma che non si può definire né attrice né cantante né ballerina, che fa incassare 50milioni a Checco Zalone, che fa il pienone al Teatro Impero per 5 serate per Ficarra e Picone; che reclama trasmissioni ignobili come “Uomini e Donne” e Grande Fratello, scartando i programmi di Piero Angela o Cecchi Paone. La gente paga per farsi offendere”. Marsala non si esime di certo dal contesto nazionale e due cose preoccupano: la situazione dei teatri ed il futuro dei giovani. “Le direzioni teatrali in questa città vanno affidate a chi è capace, ma il Comune deve prima riconoscere chi ha le competenze – afferma schiettamente il regista di Lilybaeum -. Ai giovani invece dico di andare via di qua e di non tornare. Come disse Gesù Cristo: non gettate le vostre perle ai porci perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi. Ma in fondo penso che Marsala dovrebbe prendersi cura dei nostri figli”. Recentemente l’esperienza televisiva in “Il giovane Montalbano”, tratto dai romanzi di Camilleri, ha “investito” Magnato di un clamore inaspettato: “In 50 anni di teatro nei quali ho fatto di tutto, dalla farsa alla tragedia greca, non ho avuto tanto successo. Ho ricevuto tante telefonate ed una volta, in piazza Loggia, sono stato accolto da applausi e da una voce che disse: Giorgio sappiamo che sei grande ma ora lo sa tutta Italia. Ebbene, 4 minuti di televisione e sono diventato bravo e con grandi capacità interpretative!”. Ma in 50 anni di carriera, è anche vero che Giorgio Magnato non è mai stato invitato al Palazzo comunale da nessuna Amministrazione. “Ho fatto 25 tournée in tutto il mondo dove ho riscosso notevoli successi con la mia Compagnia d’Arte Drammatica Lilybaeum e quando tornavo – ci racconta – consegnavo agli amministratori lettere di elogi di consoli ed istituti italiani di cultura in quanto ho portato il nome di Marsala nel mondo. Devo solo dire grazie all’ex sindaco Eugenio Galfano che per due anni mi ha fatto dirigere due corsi di Teatro”. Dal canto nostro invitiamo il sindaco e la Giunta ad andare a vedere le rapsodie di Magnato al Baluardo, chissà, magari scopriranno un nuovo ambasciatore.

Condividi su: