L’altro Natale/1: viaggio nella mensa fraterna di Marsala

Vincenzo Figlioli

L’altro Natale/1: viaggio nella mensa fraterna di Marsala

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sabato 23 Dicembre 2017 - 07:58

Sono 30-35 al giorno, ormai una piccola comunità. Si ritrovano in tarda mattinata come una famiglia allargata, consumano assieme un pasto completo e spesso riescono anche a portarsi il bis a casa. Sono gli utenti della mensa fraterna “Giorgio La Pira”, promossa dalla Diocesi di Mazara del Vallo e gestita da 12 anni a Marsala dalla Fondazione San Vito onlus. Una realtà che porta avanti un’attività meritoria nel segno della solidarietà. “Accogliamo tutti, senza distinzione di razza o credo religioso”, racconta il direttore Aniello Esposito, sottolineando come l’attività si svolga con uno spirito volontaristico puro, senza rimborsi o ricompense. Nel tempo – e soprattutto negli ultimi anni – tanti privati si sono avvicinati alla mensa, offrendo pranzi o regalando i propri prodotti (come fanno 6 panetterie marsalesi, alcuni bar e lo “scaro”). “Recentemente anche il Rotary ci ha donato 600 € da spendere in buoni pasto al supermercato – aggiunge Esposito – ma ci hanno aiutati anche il Rotaract e il Lions, che lo scorso anno ha offerto i pranzi di Natale e Capodanno”. Attualmente la mensa accoglie prevalentemente donne e uomini di nazionalità italiana, di età superiore ai 50 anni. Ci sono però anche tre bambini e alcuni ventenni. In generale, l’identikit dell’utente medio è un po’ cambiato rispetto al passato. Si tratta sicuramente di persone che vivono in condizioni di povertà, ma anche di solitudine, segno che la mensa assolve a una funzione sociale più ampia e complessa di quanto si potrebbe immaginare. “Un tempo venivano anche i tunisini – aggiunge Esposito – ma da un po’ di tempo non si fanno vedere”. Il menù quotidiano è solitamente composto da un primo abbondante, da un secondo con insalata e dalla frutta. Con 50 euro di spesa, si riesce ad assicurare un pasto completo agli utenti e anche qualcosa in più. “Come diceva spesso padre Fiorino – prosegue Esposito – meglio far rimanere un po’ di pasta che dover dire a chi ce la chiede che non ce n’è più”. Più ricco sarà il menù delle feste. “Il pranzo di Natale prevede i tortellini in brodo, il polpettone e la frutta, ma ci saranno anche gli antipasti e il panettone”. Ad offrirlo sarà la ditta Gianquinto Autoricambi. Particolarmente gradita dai fruitori della mensa è stata nei giorni scorsi la visita del sindaco Alberto Di Girolamo e dell’assessore alle politiche sociali Clara Ruggieri, ma in generale è l’idea che la città possa interessarsi a loro a farli sentire meno soli. Inutile dire, però, che al di là della meritoria attività condotta ogni giorno, in un mondo ideale una realtà del genere non dovrebbe esistere. “Ed è proprio per questo – conclude Aniello Esposito – che vorrei che un giorno la mensa chiudesse. Significherebbe che tutti avrebbero i soldi necessari per poter mangiare”.

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