L’Asp di Trapani licenzia i medici Giacinto Raspanti e Angelo Rizzo. Erano stati condannati per truffa e falso ideologico

Vincenzo Figlioli

L’Asp di Trapani licenzia i medici Giacinto Raspanti e Angelo Rizzo. Erano stati condannati per truffa e falso ideologico

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mercoledì 11 Febbraio 2015 - 23:00

Due medici in servizio presso l’Azienda sanitaria provinciale di Trapani sono stati licenziati dalla Direzione strategica aziendale. Il provvedimento, firmato dal dirigente Fabrizio De Nicola, riguarda Giacinto Raspanti, dirigente medico di neurologia al presidio ospedaliero di Trapani e Angelo Rizzo, dirigente medico di ortopedia al nosocomio di Marsala. I due professionisti erano stati condannati dal tribunale di Trapani, con sentenza del 10 dicembre 2013, rispettivamente a 5 anni e a 5 anni e 3 mesi di reclusione perché riconosciuti colpevoli di associazione a delinquere, truffa, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.

L’applicazione della sanzione del licenziamento senza preavviso  si è avuta al termine del procedimento disciplinare avviato dall’azienda  il 26 aprile 2012 e riavviato l’11 agosto 2014. “Con la sentenza è risultata provata – si legge nel provvedimento – la penale responsabilità dei dipendenti per numerosi episodi di truffa e falso posti in essere nell’ambito di una associazione a delinquere finalizzata all’ottenimento di risarcimenti non dovuti da parte di compagnie assicurative, attraverso la presentazione di richieste di liquidazione corredate di false denunce e falsa documentazione, anche sanitaria, che a seconda dei casi prospettavano l’esistenza di sinistri in realtà mai verificatisi e pertanto di patologie inesistenti, o ingigantivano artatamente le conseguenze di incidenti reali ma di modestissima entità”.

“Dispiace dal lato umano – spiega De Nicola – ma sono stati commessi fatti in violazione dei doveri inerenti al pubblico servizio, e la qualifica rivestita all’interno della struttura pubblica ha agevolato la commissione di questi reati. Sebbene si tratti di sentenza di primo grado – conclude –  è venuto oggettivamente meno il rapporto di fiducia tra amministrazione e dipendente e abbiamo ritenuto di applicare quanto previsto dal contratto collettivo di lavoro della dirigenza medica”. 

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