L’Avis Marsala illustra le attività 2015, aumentano i soci donatori. Dati in crescita

Claudia Marchetti

L’Avis Marsala illustra le attività 2015, aumentano i soci donatori. Dati in crescita

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mercoledì 27 Gennaio 2016 - 16:14

Sopperiamo ai fabbisogni del Presidio ospedaliero, consentendo di salvare numerose vite umane. E il nostro quotidiano impegno è ripagato dalla generosità dei nostri donatori che continuano ad essere in tanti e che, con il loro gesto d’amore, ci aiutano nell’opera di sensibilizzazione dei cittadini”. È quanto ha affermato il Presidente Isabella Galfano, a conclusione del Consiglio direttivo dell’Avis dove ha illustrato l’attività sociale del 2015. E’ stato l’anno dell’Accreditamento regionale come Unità di raccolta fissa, grazie anche all’ottimo lavoro svolto da volontari, personale infermieristico e medici Avis. A cominciare dal direttore sanitario Claudio Forti e dalla dottoressa Valeria Mangerini, collaborati dal giovane medico Enrico Alagna e dal responsabile del Distretto sanitario di Marsala, Nunzio Ragona, prossimo al pensionamento. Si è registrato l’aumento dei soci donatori, 1245 (quasi 300 in più rispetto al 2014): gli uomini sono sempre più numerosi (966) e la fascia d’età maschile con più donazioni è quella compresa tra 46 e 55 anni (meno donatori nella fascia più giovane, 18-25). Sono 249 invece le donne e donano di più quelle di età compresa tra i 36 e i 55 anni. Sul fronte della raccolta complessiva di sangue a Marsala – che include anche le donazioni nel Centro trasfusionale diretto da Graziella Vaccaro – il dato complessivo è di 1845 sacche. Pur se lievemente inferiori all’anno scorso, vengono considerate positive sia le quasi 400 candidature che le oltre 180 prime donazioni. Il sangue raccolto proviene in gran parte da donatori (quasi 500) con gruppo sanguigno 0 positivo, mentre sono inferiori a dieci le sacche con gruppo AB negativo; il mese in cui si dona di più è maggio, quello più scarso luglio. “Siamo già a lavoro per la programmazione 2016 – sottolinea Isabella Galfano -. Avvieremo campagne di sensibilizzazione che coinvolgeranno scuole, parrocchie, palestre ed altri centri di aggregazione. Realizzeremo eventi ed attività in collaborazione con il Comune e le associazioni”.

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