Le luminarie della discordia

Vincenzo Figlioli

Apertura

Le luminarie della discordia

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mercoledì 02 Dicembre 2015 - 06:30

Se provate a digitare su Google “luminarie natalizie”, troverete un’infinità di articoli, spesso contraddittori tra loro, in merito all’opportunità di utilizzare risorse economiche estremamente preziose (specie in tempi di austerity e spending review) per addobbare i centri storici in vista delle festività. Lo scorso anno, per dire, persino Milano rinunciò alle luminarie. Ma del resto, da quelle parti si preparavano alla sbornia dell’Expo e la scelta apparve ai più indolore. Dalle nostre parti, ogni volta che si affronta l’argomento, il pensiero va a quanto avvenuto negli ultimi anni. Nel 2012, lo ricordiamo bene, l’amministrazione Adamo addobbò il centro storico marsalese in lungo e in largo, suscitando non poche critiche da parte di molti marsalesi, che avrebbero preferito un investimento inferiore in modo da destinare ad altri capitoli di spesa le somme risparmiate. Contestualmente, a Trapani il sindaco Damiano scelse di rinunciare agli addobbi, perché non c’erano abbastanza soldi nelle casse comunali. E, anche lì, critiche furiose all’amministrazione da parte dei “cugini” del capoluogo, che avrebbero voluto passeggiare tra via Torre Arsa e corso Vittorio Emanuele circondati da luci a intermittenza e stelle di Natale. Ne abbiamo anche incontrati molti qui a Marsala, in quei giorni, e ognuno di loro si lamentava dello spirito festivo che non si respirava a Trapani e cercava di compiacere noi (che ci lamentavamo) per l’atmosfera completamente diversa che aveva trovato tra via Roma e via XI Maggio. Ma le polemiche natalizie, solitamente, si estendono anche all’albero installato al centro di piazza Loggia: a volte è ritenuto troppo alto, a volte basso e tozzo. Lo scorso anno, i più benevoli lo paragonarono a una pianta di qualeddro. E che dire delle casette per i mercatini? Per alcuni dovrebbero andare in via Roma come da tradizione, per altri a San Pietro, per altri ancora a Villa Cavallotti. Scriviamo adesso queste considerazioni oggi, ben sapendo che tra qualche giorno ricomincerà il solito tran tran delle polemiche natalizie. Dalle notizie che ci sono arrivate nei giorni scorsi, anche quest’anno l’amministrazione non rinuncerà agli addobbi e la cosa non ci dispiace. Immaginiamo anche che sarà una soluzione di compromesso, magari rivedremo i soliti fili elettrici che attraversano le principali vie del centro con le solite lucine striminzite. “Meglio di niente, di questi tempi”, diranno al Comune. Per quest’anno, passi pure. Facciamo che c’è stato poco tempo. L’anno prossimo, però, ci piacerebbe che su questo e su tanto altro si aprisse un ragionamento nuovo. Non più basato sull’emergenza, sull’assunto che “non c’è tempo e non ci sono soldi”. Natale non arriva all’improvviso, così come l’estate. Prepariamolo in anticipo, inaugurando una stagione all’insegna della programmazione e della creatività.

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