Miccichè, i disabili, “Le Iene”, Pif. Uno “straordinario”, verrebbe da dire, epilogo per una vicenda triste. Nei giorni scorsi l’assessore alle Politiche Sociali della Regione siciliana, Gianluca Miccichè, ha rassegnato le sue dimissioni per una vicenda esplosa nella trasmissione su Italia Uno “Le Iene”. Il fatto incriminato riguarda due fratelli disabili di Palermo che avevano un incontro con lui in Assessorato disertato, però, dall’esponente della Giunta Crocetta. Lo stesso assessore, cercando goffamente di sopperire alla mancanza, è andato a trovare i due giovani in casa chiedendo loro “clemenza”, in pratica, oltre che una mano a restare in Giunta placando così le polemiche. Ma anziché migliorare la situazione, l’ha peggiorata. La Regione in sostanza, attualmente non garantisce l’assistenza h24 ai disabili. Così, un nutrito gruppo di disabili accompagnati dai loro famigliari e capeggiati dal regista e attore Pierfrancesco Diliberto in arte Pif, ha occupato per diverse ore la Sala Giunta di Palazzo d’Orleans per protestare vivacemente. Pif ha avuto le parole più dure verso il Governatore siciliano e per il suo ormai ex assessore, dando voce a tutti i disabili e, diciamo la verità, non solo.
Quello espresso con coraggio da chi negli ultimi anni ha fornito un quadro disincantato ma combattivo e anche romantico della nostra terra, è figlio indubbiamente delle generazioni contemporanee rappresentate anche da Pif. “Ci sono 3.500 disabili in Sicilia che non hanno assistenza. E’ un loro diritto. Se lei non è capace a dare i soldi… si dimetta! E’ il suo lavoro… non abbiamo più pazienza”. A chi gli ricorda che Rosario Crocetta dovrebbe “arrivare a breve”, Pif, mostrando le vene del collo, ha urlato: “Lei doveva venire subito perchè noi siamo incazzati… oggi pomeriggio è tardi! Oggi pomeriggio è già tardi!”. Accanto a lui, uno striscione: “Siamo handicappati, no cretini” mostrato da chi è arrivato in Regione armato di carrozzina e tanta voglia di lottare. Pif siamo noi, è l’esasperazione che oggi ci portiamo dentro e che spesso rimane inesplosa per apatia, perchè abbiamo poca speranza nel futuro. E’ vero, le elezioni si avvicinano e tutti sono sul piede di guerra, ma probabilmente è il segnale, un piccolo grande segnale, di una politica che in Sicilia ha, ancora una volta, fallito.
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