Legambiente: “Stagnone a rischio, urgente tutelarlo”. Dai vincoli al Piano Paesaggistico all’Unesco, tutte le iniziative

redazione

Legambiente: “Stagnone a rischio, urgente tutelarlo”. Dai vincoli al Piano Paesaggistico all’Unesco, tutte le iniziative

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venerdì 11 Gennaio 2019 - 17:05

Questa mattina a Mammacaura il Circolo Legambiente Marsala-Petrosino ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione della Riserva dello Stagnone. Il Presidente della locale sezione, Maria Letizia Pipitone, ha invitato per l’occasione il Direttore Nazionale Giorgio Zampetti, per parlare della vera e propria vertenza sulle questioni che riguardano la Riserva e tutta l’area della laguna. Qualche mese fa peraltro, Legambiente è scena in piazza per sensibilizzare gli enti preposti a non abbandonare questo patrimonio naturalistico meta del turismo mondiale.

All’interno dell’imbarcazione San Pantaleo di Mario Ottoveggio della Pro Loco Marsala 2.0, i soci Legambiente sono partiti da qui: “La Riserva dello Stagnone non è stata più mantenuta e tutelata perchè si è interrotta la interlocuzione tra la Provincia, ente gestore della Riserva, ed il Comune di Marsala; nel senso che nel rimbalzo delle responsabilità tra enti, la questione è rimasta terra di nessuno”, ha detto la Pipitone. “Come Legambiente stiamo mettendo al centro il tema della salvaguardia del paesaggio – le ha fatto eco Zampetti -. In Italia ci sono alcune aree particolarmente preziose e a rischio, dalle Dolomiti allo Stagnone, che vanno preservate. Allo Stagnone ci sono elementi importanti di biodiversità, è un litorale a maggiore rischio di cambiamento climatico; se è un ambiente che doveva essere tutelato 20-30 anni fa, oggi deve essere una priorità assoluta a tutti i livelli di governo. Siamo preoccupati perchè, considerando il Piano Paesaggistico contro cui i Comuni hanno fatto ricorso e un ente gestore che non fa il suo dovere, assistiamo ad un momento di stallo”.

Il direttore nazionale fa riferimento al fatto che si è giunti alla vigilia della discussione del Piano Paesaggistico da parte degli organi amministrativi regionali. Legambiente vuole fortemente estendere il Piano anche alle aree a terra della laguna. Bisogna quindi trovare il modo di attuare una normativa che non viene rispettata in toto. “Un altro appello lo rivolgiamo al Comune di Marsala: non chiediamo di mettere dei vincoli allo Stagnone e renderlo una teca inaccessibile, ma al contrario inserirli per creare lo sviluppo dell’area”, dice Zampetti. Tra questi c’è la non cementificazione, il non affidamento di aree della Riserva a privati in maniera sconsiderata, la non navigazione nelle acque stagnanti. Piano Paesaggistico e vincoli a parte, diversi i punti che sono molto, molto urgenti. Una pulizia del litorale che al momento non è solo infestato dalle erbacce ma anche da immondizia abbandonata lungo la strada. Pochi cestini nell’area, solarium completamente divelti, Villa Genna mai decollata, cartellonistica quasi assente, una regolamentazione più specifica del kitesurf e delle varie scuole presenti (anche in vista dei tre morti la scorsa estate). Da decenni si discute di alcuni di questi temi ma siamo ad un punto morto.

Qualche anno fa inoltre, venne avviato, da parte di alcune associazioni tra cui il locale FAI, l’iter per portare le Saline di Marsala e Trapani all’interno del ricco patrimonio mondiale dell’Unesco. Mesi di incontri che, al momento, non hanno portato ad un risultato. “Se accadrà saremo davvero felici – afferma Maria Letizia Pipitone -, ma ciò si concretizzerà solo se ci impegniamo a fare qualcosa per lo Stagnone, a renderlo un luogo degno di tutela Unesco”. Infine, al Circolo Legambiente, è stato ricordato che l’allora sindaco Giulia Adamo, aveva chiesto un passaggio di competenze sulla Riserva dalla Provincia al Comune, in quanto “ente più vicino”. “Noi eravamo contrari alla proposta – ricorda infine la Pipitone -, perchè Giulia Adamo voleva anche ripristinare la navigazione a motore nella laguna, vietata peraltro dalla regolamentazione nell’area, visto che comporta un danno enorme all’ecosistema. Poi la questione è sparita nel nulla perchè la Regione Sicilia non è mai intervenuta sull’argomento ed il tutto è rimasto congelato”. Ad oggi siamo qui, immersi nel freddo sole, perdonate l’ossimoro, di un paesaggio meraviglioso, a ridosso del sale, dei mulini e di quella bruttezza che in tanti cercano di nascondere sotto un tappeto ma che, inevitabilmente, viene fuori.

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