Lettera a un bullo

Vincenzo Figlioli

Marsala

Lettera a un bullo

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venerdì 16 Febbraio 2018 - 10:30

Caro bullo,

in queste settimane si è tanto parlato di te, ma in termini poco lusinghieri. Sono certo che più volte avrai pensato che ti sarebbe piaciuto diventare un personaggio famoso, magari un campione di calcio o una star dello spettacolo. Nulla di strano, un po’ tutti abbiamo avuto sogni simili ai tuoi.

Purtroppo per te la notorietà è arrivata in maniera inattesa e (forse) indesiderata, nel momento in cui qualcuno ha pubblicato sul web il video che ti ritrae mentre prendi a schiaffi e calci un tuo coetaneo, per chissà quale presunto torto. Non eri solo, lo sappiamo bene. C’erano altri ragazzi con te, che avrebbero fatto bene a fermarti o a evitare che si arrivasse ad una resa dei conti di questo genere. Magari qualcuno ti ha anche incitato a picchiare quel ragazzo e a non lasciarti intenerire dalle sue smorfie di dolore.

Fatto sta, che adesso ti trovi ad uno snodo fondamentale della tua vita: hai commesso un grave errore, di cui faresti bene a scusarti, come sempre dovrebbe fare un uomo (per quanto giovane) quando si rende conto di aver sbagliato. Se anche fosse vero che la tua è stata la reazione a un torto subito, non dimenticare che la violenza non è mai una soluzione adeguata e che la lingua italiana ci mette a disposizione più di 200.000 parole, tra cui potrai sempre trovare quelle giuste per spiegare le tue ragioni, in qualunque contesto ti ritroverai. I pugni e i calci lasciali a chi fa boxe o wrestling.

Mentre attendi le decisioni che l’autorità giudiziaria prenderà sul tuo conto, prendi tutto il tempo di cui avrai bisogno per pensare a te e alla tua vita. Chiediti cosa vuoi fare, cosa vuoi diventare. E’ giusto che tu paghi per gli errori che hai commesso, ma pensa anche che sei abbastanza giovane per riscattarti, per dimostrare a te stesso e agli altri che puoi essere molto migliore di quel picchiatore che si è impossessato delle tue mani e dei tuoi piedi quella maledetta sera.

Nella mia adolescenza ho visto con i miei occhi tanti ragazzi maltrattare altri coetanei con le parole, gli atteggiamenti o la violenza, senza che si rendessero conto di cosa stessero facendo. Ci sono vittime che non si sono mai riprese; bulli che sono diventati veri e propri delinquenti, finendo per trascorrere gran parte dei loro giorni in carcere; spettatori che sono rimasti omertosi e ignavi anche da adulti. Ma ci sono anche quelli che quando si sono ritrovati in una condizione simile a quella che stai vivendo tu oggi, hanno capito che dovevano cambiare, scrivendo bellissime pagine nella loro vita. Adesso sono professionisti stimati, mariti e genitori affettuosi e pochi ricordano i loro peccati di gioventù. C’è voluto tanto impegno e tanta serietà, ma ci sono riusciti. Ti auguro di poter seguire anche tu questa strada. In fin dei conti, basta volerlo.

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