Lo scontro sulle unioni civili sbarca a Marsala. Grillo, Ruggieri e Sinacori chiedono al sindaco di firmare una petizione per fermare l’esame del ddl Cirinnà

Vincenzo Figlioli

Lo scontro sulle unioni civili sbarca a Marsala. Grillo, Ruggieri e Sinacori chiedono al sindaco di firmare una petizione per fermare l’esame del ddl Cirinnà

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giovedì 28 Gennaio 2016 - 19:30

Un po’ a sorpresa, il tema delle unioni civili diventa terreno di scontro politico a Marsala. Alcune settimane fa, accogliendo un appello lanciato dalla nostra testata, il gruppo “Cambiamo Marsala” ha sottoscritto un atto di indirizzo a proposito dell’istituzione di un registro che, sul modello già attuato in tanti altri Comuni italiani e in sette centri della provincia di Trapani, offrisse una cornice istituzionale alle coppie di fatto, estendendo diritti e tutele in modo da porre fine a residuali e obsolete forme di discriminazione. Mentre a Roma si alza la temperatura in vista del Family Day e dell’approvazione del ddl Cirinnà, anche tre esponenti della politica lilibetana si sono fatti contagiare dal furore con cui una parte del Parlamento sta osteggiando questa battaglia di libertà: Massimo Grillo, Giovanni Sinacori e Paolo Ruggieri hanno infatti consegnato una lettera al Sindaco Alberto Di Girolamo ed al Presidente del Consiglio Comunale di Marsala Enzo Sturiano per invitarli a sottoscrivere la petizione del “Comitato difendiamo i nostri figli”, da rivolgere al Parlamento per sospendere l’esame del disegno di legge Cirinnà. A sottoscrivere la petizione, per il momento, l’intero gruppo consiliare dell’Udc (Giovanni Sinacori. Eleonora Milazzo e Flavio Coppola), Pino Milazzo di “Futuro per Marsala” (ma non Francesca Angileri), Ignazio Chianetta del Gruppo Misto, Giusi Piccione di “Progettiamo Marsala”, Oreste Alagna e Letizia Arcara del neocostituito gruppo “Cittadini e non sudditi”, Alfonso Marrone di “Una voce per Marsala” e – curiosamente – anche Arturo Galfano, la cui firma, lo scorso autunno, figurava anche in calce all’atto di indirizzo di “Cambiamo Marsala”.

“La proposta di legge, oggi in discussione in Parlamento, così come viene formulata non è condivisibile e andrebbe migliorata – scrivono Grillo, Ruggieri e Sinacori – .In particolare la definizione di unione civile richiama, di fatto, l’equiparazione con il matrimonio e la conseguente discutibile ipotesi della stepchild adoption. L’adozione da parte di coppie dello stesso sesso di minori oltre a non proteggere i soggetti più deboli, ovvero i bambini, apre la strada alla pratica dell’utero in affitto”.

I tre esponenti politici marsalesi ritengono che la scelta sessuale di ciascuno individuo riguardi “la sfera personale e, dunque, va rispettata e tutelata e non può mai essere oggetto di discriminazione alcuna”. “Pur ritenendo giusto riconoscere alle coppie omosessuali tutti i diritti che garantiscono una vita serena – si legge ancora nella nota – sarebbe opportuno sospendere la trattazione del suddetto ddl in Parlamento”. Grillo, Ruggieri e Sinacori si rivolgono pertanto all’Amministrazione Comunale ed al Consiglio Comunale di Marsala “per fare sentire la voce della Città a difesa della famiglia naturale in questo momento così delicato per la vita sociale e culturale del Paese”, precisando che la petizione è stata promossa dal “Comitato difendiamo i nostri figli”, nato spontaneamente al di fuori di ogni appartenenza partitica e confessionale.

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