Lupa Beach, l’avvocato Frazzitta: “Un errore giudiziario portò al sequestro del lido, ripristinata la verità”. Le vicende processuali un lungo romanzo

Claudia Marchetti

Lupa Beach, l’avvocato Frazzitta: “Un errore giudiziario portò al sequestro del lido, ripristinata la verità”. Le vicende processuali un lungo romanzo

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venerdì 28 Luglio 2017 - 16:38

“Siamo qui per ristabilire la verità processuale dopo un errore giudiziario”. Esordisce così l’avvocato Giacomo Frazzitta che oggi ha convocato una conferenza stampa al Lido Lupa Beach nella zona della preriserva dello Stagnone. I fatti si riferiscono alle vicende che hanno portato, nel 2014, al sequestro della struttura balneare in zona Lupa. “Più volte il lido è stato definito abusivo. Essendo un’attività imprenditoriale, che ne ha ricavato un danno, è bene chiarire la vicenda processuale che si è ben risolta”. Il titolare di Lupa Beach, Daniele Traina, 36 anni, è divenuto proprietario di una concessione demaniale stagionale. Al termine del periodo estivo, ha fatto richiesta di mantenimento annuale – in base ad una legge regionale definita dai legali Giacomo Frazzitta e Antonina Milazzo “poco chiara e a cui si può incappare” – pagando la tassa integrativa.

Ma sbaglia un cavillo, senza dolo, per cui la struttura risulta abusiva per il periodo invernale. La Procura, su segnalazione degli enti preposti – e tra questi la battaglia fatta dal Circolo Legambiente Marsala-Petrosino – aveva avviato contro il Traina un procedimento penale che si era concluso nel 2016 con la sua assoluzione. Assolto per i reati di cui all’articolo 734 C. p. (distruzione o deturpamento di bellezze naturali) e all’articolo 181 c. 1 bis del d. lgs. 42/2004 in materia di  “Opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa”.

“Nonostante ciò – affermano gli avvocati – quest’anno la Procura procede al sequestro del lido. Per pastoie burocratiche, la Procura chiede anche il sequestro delle quote dell’impresa “Edil Europa” s.r.l. società di cui fa parte il lido che opera nella legalità e che ha mutui per milioni di euro attivi che, se revocati dalle banche, avrebbero causato un danno alla ditta”. Ma la Procura propone l’appello al Tribunale di Trapani competente per le misure cautelari reali. “Ho richiesto alla Procura di rinunciare all’appello perché non solo c’era una sentenza di assoluzione ma anche perché non si poteva procedere a demolizione visto che eravamo ancora in fase di indagine vigendo il principio di non colpevolezza”, afferma Frazzitta.

La Procura continua però con l’appello che viene poi rigettato dal giudice trapanese in quanto la violazione non è più esistente perché il signor Traina aveva ottenuto il mantenimento annuale della struttura balneare. Al titolare però, viene rigettato l’uso del lido pur mantenendo il sequestro. “Abbiamo verificato: la sentenza di assoluzione era irrevocabile dal 27 maggio scorso – chiarisce il legale – ed il Gip di Marsala ha provveduto subito a revocare il sequestro poiché mancano i presupposti essendovi un’affermazione del Tribunale lilybetano seppur per il periodo precedente ma per le medesime presunte violazioni, che ne attestava la legittimità. Ringraziamo tutte le parti, la Procura e la magistratura attenta che grazie al lavoro degli avvocati ha corretto l’errore, garantendo il suo ruolo riparatore. Questa è la vittoria dei cittadini”.

Adesso a Traina e alla Lupa Beach non resta che tornare a svolgere il proprio lavoro in un’area che prima non era tenuta nel massimo della pulizia e che così viene curata. Sul finire della conferenza stampa, Frazzitta e Traina hanno annunciato: “Il buon senso e il rispetto delle leggi, che hanno consentito di chiarire la situazione, porterà la magistratura a tenere conto di un’archiviazione”.

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