Mafia, brand e souvenir

redazione

Marsala

Mafia, brand e souvenir

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venerdì 16 Marzo 2018 - 07:30

La mafia non è solo un’organizzazione criminale ma anche un brand. Già, avete capito bene. Caffè Mafiozzo, The Mafia, Maffiasauss Sauce Maffia, Fernet Mafiosi, sono alcuni dei prodotti dell’azienda spagnola “La Mafia Franchises” che hanno come sponsor “’La mafia se sienta a la mesa”, ovvero “La mafia si siede a tavola” con tanto di rosa rossa in stile il Padrino. L’azienda che opera nel settore della ristorazione, voleva registrare il marchio “criminale” già nel 2006 all’EUIPO. Ed è qui che è intervenuta l’Italia, che ha chiesto ed ottenuto, in un primo momento, l’annullamento della registrazione ritenuto dallo stesso EUIPO come logo che promuove palesemente l’organizzazione criminale. Ma Mafia Franchises non ci sta e si rivolge al Tribunale dell’UE per chiedere l’annullamento della decisione. Oggi è arrivata la sentenza della massima Corte europea, che respinge il ricorso della società spagnola in quanto il brand “trasmette un’immagine complessivamente positiva della mafia” e “banalizza i gravi attacchi sferrati ai valori fondamentali dell’Unione”. E ne aveva ben donde, l’Unione Europea, per dire no ad una stupida campagna pubblicitaria e a beceri marchi che sponsorizzano “cosa nostra” sulle tavole di tutto il mondo.

Nel nostro Paese, un plauso è giunto da Coldiretti che si è detta soddisfatta dell’intervento giudiziario della Corte Europea in quanto questo business di parecchi milioni gira intorno alle figure di mafiosi – veri o cinematografici che siano – ma soprattutto alle tante vittime delle stragi di mafia. Non c’è da stupirsi però, anzi c’è da affrontare il tema con cautela. Senza andare troppo lontano, in diverse località turistiche siciliane e del Sud Italia, ci sono botteghe che vendono souvenir, magliette e grembiuli con l’immagine dell’omino con baffo, coppola e lupara. T-shirt di Don Corleone e scritte “Mafiusu sugnu!” sulle maglie fanno bella mostra di sé nei negozietti di alcune città prese d’assalto dai visitatori soprattutto nella stagione estiva. Non c’è da farsene una risata, qui si tratta di attività di commercio che raggiunge diverse parti del mondo. E’ come darsi la classica zappa sui piedi da soli. Anni fa, fu Addiopizzo Travel a sostenere la campagna lanciata da Rete 100 Passi per bandire la vendita dei cosiddetti “souvenir della mafia”. Lo slogan: vancanze in Sicilia senza più mafia. Ci saranno, anzi, ci saremo riusciti? Forse sarebbe il caso di intervenire nelle sedi più opportune, anche in questi casi. Facile fare i “primi della classe” con gli altri per poi non rispettare le regole a casa nostra.

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