Marsala terra di nessuno, musica alta disturba la quiete in centro

redazione

Marsala terra di nessuno, musica alta disturba la quiete in centro

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lunedì 29 Maggio 2017 - 17:35

La musica “concertata” all’aperto, nonostante le disposizioni legislative in materia, è diventata a Marsala un obbligo e non più una scelta da parte del cittadino residente. Infatti il centro storico si è trasformato in un continuo palcoscenico musicale senza, però, alcun controllo. In particolare la musica viene diffusa all’esterno superando di gran lunga i limiti di legge consentiti e senza l’ausilio di quelle apparecchiature (obbligatorie) idonee a limitare la sorgente sonora. Non è affatto, pertanto, garantita la tutela dei diritti alla vivibilità e al riposo! E la cosa più grave è che tale garanzia e controllo delle norme sulla diffusione sonora in zone abitate non viene verificata e attivata dall’Amministrazione stessa che, invece, deve – appunto – garantire tale vivibilità e riposo ai residenti; ovvero tutelare i cittadini dall’inquinamento acustico nelle ore notturne, verificando che venga rispettato il regolamento sull’attività di intrattenimento musicale svolta dagli esercizi pubblici adottando efficaci provvedimenti sui comportamenti che possono costituire (e nel caso lo sono) fonte di degrado e disturbo alla quiete pubblica.

A malincuore non si capisce perché tali controlli non sono mai effettuati e deve partire dal cittadino la segnalazione alle autorità affinchè vengano rispettati il riposo e la quiete pubblica. Purtroppo il centro storico sta andando totalmente alla deriva senza alcun controllo ed alla mercè di qualsivoglia disturbo e/o reato contro i diritti al riposo e alla quiete, come se ogni esercizio che diffonde musica si senta legittimato, come tale, a “fregarsene” dell’esistenza dei cittadini aventi diritto alla quiete e al riposo negli orari notturni. Inoltre si aggiunge il fatto che a questa “movida incontrollata” ci sono “bande” che vanno in giro per le piccole vie presenti nel centro provocando danni a veicoli e infissi di proprietà pubblica e privata, rompendo bottiglie, riducendo tali vie in veri e proprio bagni pubblici che, poi, non si sa il perché non vengono mai ripulite da chi di dovere come se non esistessero nella toponomastica comunale: un esempio fra tutte è la via Zizzo (traversa di via Scurti), luogo ormai oggetto di qualsivoglia reato contro la quiete pubblica e la pulizia cittadina. All’interno di tale via si assiste, dopo le varie serate notturne, alla presenza di residui di bottiglie rotte, vomito, odore forte di urina, ecc. Questa purtroppo è la nostra Marsala: terra di nessuno.

I residenti delle vie limitrofe alla via XI Maggio

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