Marsala: il Comune aggiorna il Piano Anticorruzione

Vincenzo Figlioli

Marsala: il Comune aggiorna il Piano Anticorruzione

Condividi su:

martedì 03 Marzo 2015 - 16:35

Sono sotto il segno di una maggiore trasparenza le novità introdotte all’interno del “Piano Anticorruzione” del Comune di Marsala. L’atto, approvato in prima stesura nel 2013 e in via definitiva lo scorso anno, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale deve essere aggiornato ogni anno, sulla scorta dei monitoraggi effettuati e delle indicazioni emerse dal confronto con i cittadini, le organizzazioni sociali e i portatori di interesse operanti sul territorio. In ragione di ciò, accogliendo il lavoro effettuato dal segretario generale Bernardo Triolo – responsabile comunale della prevenzione alla corruzione – e dal suo staff, il commissario straordinario Giovanni Bologna ha approvato l’aggiornamento del Piano che prevede una serie di novità: l’attivazione della procedura per la raccolta di illeciti segnalati da dipendenti comunali; l’adozione di misure di vigilanza in materia di inconferibilità e incompatibilità degli incarichi; l’individuazione di ulteriori processi a rischio corruzione come, ad esempio, la concessione in uso temporaneo di strutture comunali dell’area Centri Culturali con applicazione di tariffe (corrispettivo per fruizione di servizi a domanda individuale). L’atto comprende anche il Piano Triennale per la Trasparenza che dà facoltà ai Comuni di rendere noti sui propri siti istituzionali informazioni e documenti per i quali non sussiste un espresso obbligo di pubblicazione. La delibera approvata dal commissario prevede, tra le altre cose, intende fornire maggiori elementi di trasparenza in merito ai lavori del Consiglio Comunale e delle Commissioni Consiliari (numero di sedute e relativi compensi) e la pubblicazione dei dati riguardanti gli incarichi delle “posizioni organizzative”, al pari di quelli previsti per i dirigenti (inclusi i dati su compensi e incompatibilità). Il segretario generale Bernardo Triolo sta inoltre programmando una serie di percorsi formativi per i dipendenti destinati ad operare in aree maggiormente esposte al rischio corruzione (concessione di contributi, affidamento appalti, concorsi pubblici, pianificazione urbanistica, svolgimento di attività produttive, etc).

Condividi su:

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Commenta