A Marsala convegno sulla mediazione. Secondo alcuni studi è un meccanismo utile

Claudia Marchetti

A Marsala convegno sulla mediazione. Secondo alcuni studi è un meccanismo utile

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lunedì 12 Gennaio 2015 - 16:31

Sono stati anni bui per la mediazione civile italiana e lo saranno ancora di più se sarà mantenuto questo sistema legislativo che lo regola. Il professor Antonello Miranda dell’Università di Palermo è stato chiaro: “La nostra legge è destinata a un totale fallimento perché non si adegua all’idea che si è sviluppata in Europa”. A Marsala, con una due giorni, si è concluso il progetto “Emedi@ate”, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito della linea di intervento “Civil Justice 2012”, che ha visto insieme alcuni partner europei e, tra questi, un’Unita di ricerca palermitana istituita presso il Dipartimento di Studi Europei e della Integrazione Internazionale presso l’Università di Palermo, il Cresm di Gibellina, il Cemsi di Mazara del Vallo, l’Università del Pireo (Grecia), l’Università di Cipro, l’Università di Tilburg (Paesi Bassi) e il Galician Technological Institute in Spagna. Il convegno ha illustrato i risultati del progetto: “Abbiamo sottoposto 80 questionari, 40 in ambito civile e 40 in ambito familiare – ha spiegato Eleni Nina Parzarzi dell’University of Piraeus – nel nostro Paese la mediazione viene considerata un meccanismo molto utile”. Come hanno reso noto Annalisa Alongi e Michelangelo Russo di “Conciliamo Facile”, “… nella mediazione non ci troviamo davanti un avversario che bisogna vincere ma una persona con cui dobbiamo dialogare”. Nel 2014 le notizie di reato sono state 1 milione e 300 mila, tanto per dare un’idea del carico di lavoro del nostro sistema giudiziario. Lo ha affermato Paola Maggio dell’Università di Palermo, che ha collaborato al gruppo di studio. “Il problema della mediazione civile è l’incapacità a leggere cosa significa – ha detto il docente di Diritto Privato Gianfranco Amenta – il  mediatore più sbagliato è l’avvocato nel momento in cui intende esprimere un quarto grado di giudizio”.

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