Marsalese accusato di truffa e falso, avrebbe realizzato finti documenti di lavoro

Chiara Putaggio

Marsalese accusato di truffa e falso, avrebbe realizzato finti documenti di lavoro

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lunedì 02 Marzo 2015 - 19:39

La persona offesa è una donna marocchina assistita dall’avvocato Maria Letizia Pipitone

Si è tenuta ieri una nuova udienza del processo che vede alla sbarra un marsalese , Michele Angileri, di 58 anni alla sbarra per truffa e falso. Il procedimento penale si sta celebrando innanzi al giudice monocratico Sara Quittino. La persona offesa è una donna marocchina, Nadia R. difesa dall’avvocato Maria Letizia Pipitone, ora perfettamente regolare e titolare di un contratto di lavoro nel nostro Paese, ma il suo arrivo qui non è stato dei più sereni.  “La mia assistita – spiega l’avvocato – pagò 8mila euro per i documenti, ma appena arrivò scoprì che erano tutti falsi. In Questura non c’era traccia di nulla. Va inoltre precisato che la mia assistita non ha mai conosciuto prima l’imputato”. Secondo quanto emerso dalle inquirenti, negli 8mila euro avrebbero dovuto essere stati compresi anche il posto di lavoro e l’alloggio. Seguirono indagini a carico di Michele Angileri, Accusato di aver contraffatto autorizzazioni al lavoro in Italia. a casa del quale sarebbero stati trovati i timbri falsi. L’imputato è assistito dall’avvocato Chiara Bonafede, sostituita ieri dal legale Arianna Russo. Ieri non si è presentata la teste richiesta dall’avvocato Bonafede. Già sentiti tutti i testi del pm, la prossima udienza è stata fissata al 4 maggio.

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