Massimo Grillo: “Fallimentare il giudizio sull’Amministrazione Di Girolamo”

Gaspare De Blasi

Massimo Grillo: “Fallimentare il giudizio sull’Amministrazione Di Girolamo”

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venerdì 17 Giugno 2016 - 06:45

E’ trascorso un anno dalle elezioni amministrative a Marsala. E’ tempo di primi bilanci. Le forze politiche si interrogano su quello che si è fatto e su quello che si poteva fare. Ne parliamo con Massimo Grillo, che ha conteso fino al ballottaggio la carica di sindaco ad Alberto Di Girolamo, risultando poi sconfitto.

Ritorniamo al maggio del 2015, oggi rifarebbe la scelta di candidarsi a sindaco?

“Rifarei quella scelta… molto tempo prima. Mi spiego meglio: sono convinto che la mia candidatura arrivata in dirittura d’arrivo all’ultimo momento utile, sia stata fuori tempo. Non ho avuto la possibilità di spiegare bene ai marsalesi il mio progetto”.

Lei parla di dirittura d’arrivo, ma allora perché si è candidato?

“Purtroppo perché avevo previsto quello che sta accadendo. Ovvero la incapacità dell’attuale amministrazione a governare la città. Mi sono sentito responsabilizzato per cercare di evitare quello che poi è accaduto”.

Giudizio totalmente negativo su Alberto Di Girolamo?

“I risultati sono sotto gli occhi di tutti: gestione fallimentare. Sono molto preoccupato sul futuro della mia città. La vedo morire giorno per giorno”.

E Massimo Grillo che fa?

“Non sto a guardare, ma ognuno ha il suo ruolo. Il sindaco deve governare. Io mi propongo di dare un contributo, forte delle migliaia di voti che mi hanno dato i marsalesi, ma anche della mia esperienza e delle mie idee”.

A suo sostegno sono stati eletti anche un decina di Consiglieri comunali. Che rapporti ha con loro?

“Non seguo soltanto il loro lavoro, io discuto con tutti i Consiglieri senza guardare la casacca di appartenenza”.

Lei nei mesi scorsi ha sollecitato un incontro con il sindaco di Marsala per lanciare una sua proposta sul tema del lavoro.

“Purtroppo Alberto Di Girolamo ha ritenuto opportuno non incontrarmi”.

Si è incontrato invece con l’ufficio di presidenza del Consiglio comunale.

“In seguito a quella riunione, ho concordato con il Presidente Enzo Sturiano di fare un incontro con tutti i capigruppo. I problemi della città debbono stare a cuore di chi occupa, a vario titolo, ruoli istituzionali. Come intendo io tali ruoli è risaputo, tenere sempre in considerazione le opinioni degli altri ed ascoltare tutti. Del resto i gruppi consiliari, a cominciare da quello del Pd, si sono dichiarati disponibili ad un incontro. Presto lo terremo”

Qual è la sua proposta in tema di lavoro?

“Intendo renderla nota nell’incontro con i capigruppo consiliari. Tuttavia chi ha seguito i lavori del Consiglio comunale aperto ha avuto modo di ascoltare il mio intervento e capire quali sono le linee guida che intendo illustrare. Per esempio la mia proposta di recuperare il progetto per una discarica pubblica a Marsala che è fermo da decenni, oltre a contribuire ad affrontare il tema dello smaltimento rifiuti, creerebbe certamente occupazione. Si potrebbero fare pagare i comuni vicini che intendono conferire da noi e così fare risparmiare i marsalesi sulla bolletta già gravosa che li assilla”.

Nel suo intervento in Consiglio comunale lei ha parlato anche delle difficoltà gestionali dovute alle carenze delle figure dirigenziali al Comune.

“Il sindaco poteva procedere appena insediato alla nomina dei nuovi dirigenti. Ha preferito oberare di impegni i tre soli rimasti. Si pensi che due di loro sono stati nominati, Nicola Fiocca e Francesco Patti, rispettivamente presidente e direttore di Marsala Schola, e dire che l’istituzione che gestisce le scuole doveva essere soppressa, come da programma che il sindaco aveva presentato agli elettori. Ecco, io sono convinto che un candidato, prima che con i partiti e le liste, fa un patto con gli elettori. Patto in questo caso non rispettato”.

Lei avrebbe sciolto Marsala Schola?

“Gli enti e le istituzioni debbono funzionare. Se non funzionano debbono essere sciolti. Marsala Schola funziona poco e male”.

Che farà adesso Massimo Grillo?

“Continuerò a dare il mio contributo alla città, vedremo in che modo e in che termini, senza guardare a scadenze elettorali prossime che non mi interessano in prima persona”.

Se il sindaco cambiasse idea e decidesse di incontrarla…

“Andrei a proporre il mio progetto. Io non ho cambiato idea”.

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