Mediterraneo: Medici Senza Frontiere spiega come funzionano le attività di ricerca e soccorso in mare

redazione

Mediterraneo: Medici Senza Frontiere spiega come funzionano le attività di ricerca e soccorso in mare

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martedì 20 Giugno 2017 - 17:51

Medici Senza Frontiere pubblica un nuovo video per chiarire cosa davvero avviene nel Mediterraneo centrale circa i soccorsi in mare. E lo fa anche anche per respingere le accuse e le illazioni su un presunto “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina” che in questi mesi sono cadute a pioggia sulle ONG.

Lo scorso 11 maggio il settimanale Panorama diffuso la notizia secondo cui una decina di appartenenti a Medici senza frontiere sarebbero stati indagati dalla Procura di Trapani per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Pronta la smentita da parte della ONG che aveva precisato di non essere mai stata contattata dalla procura. “Ribadiamo di essere a disposizione di tutte le autorità competenti – avevano detto –  per chiarire ogni informazione e soprattutto riaffermiamo con forza la totale legittimità e trasparenza del nostro operato in mare, che ha l’unico obiettivo e obbligo di salvare vite umane”. Ora un nuovo video torna a spiegare attraverso testimonianze reali quello che accade veramente in mare e come funzionano davvero le attività di ricerca e soccorso in mare:

“Tutte le operazioni di ricerca e soccorso in mare sono coordinate della Guardia Costiera italiana che ci indica dove e quando intervenire e in che porto condurre le persone soccorse – afferma un attivista nel video –  Nel caso di avvistamento di un natante avvertiamo la Guardia Costiera che ci dice cosa fare”. 

“Taxi del mare? Piuttosto un’ambulanza – affermano i responsabili dell’ONG che intendono respingere al mittente ogni accusa – Come abbiamo più e più volte ripetuto, le nostre operazioni in mare avvengono alla luce del sole, nel rispetto e sotto gli obblighi del diritto internazionale marittimo, con il coordinamento delle autorità competenti. E servono a salvare vite umane, le vite di persone in carne e ossa, che mentre queste polemiche faziose confondono l’opinione pubblica, sono costrette a sofferenze, rischi indicibili e morti del tutto inaccettabili. Vogliamo rassicurare chi ci sostiene che questa bufera di accuse non ci distoglierà nemmeno per un minuto dal soccorrere persone che stanno per morire, dal medicare le ustioni e le ferite, trattare i casi di ipotermia, rianimare gli annegati, nutrire i bambini nati orfani. In mare come nei circa 70 paesi dove i nostri operatori nel frattempo continuano a portare, ogni giorno e in prima persona, assistenza medica e umanità. Grazie all’aiuto di tutti i nostri sostenitori, privati cittadini, fondazioni e imprese selezionate, che credono ancora che sia giusto curare e salvare vite umane e che anche in questi giorni continuano a dimostrarci il loro sostegno. Nel 2017 Medici Senza Frontiere ha soccorso più di 7.000 persone. Da quando abbiamo preso il mare nel 2015 più di 61.000, in circa 300 operazioni di soccorso coordinate dalla guardia costiera italiana”.

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