Migliora la condizione dei canali di scolo a Dammusello: l’ex Provincia interviene nella “sachia” della preriserva

Claudia Marchetti

Migliora la condizione dei canali di scolo a Dammusello: l’ex Provincia interviene nella “sachia” della preriserva

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venerdì 27 Marzo 2015 - 16:29

Uno stato di disagio più volte segnalato dai residenti, con danni che alcuni di loro hanno già denunciato e documentato. Da ieri la situazione comincia ad essere accettabile in contrada Dammusello e in contrada Giunchi dove, da quasi due mesi, una strada interna è rimasta invasa dall’acqua che non riusciva a defluire verso il canalone. Perchè ciò potesse avvenire, infatti, occorreva ripristinare il canale di scolo che riversa l’acqua piovana nella preriserva dello Stagnone. Lavori più volte sollecitati dal comune di Marsala, ma che non sono mai stati eseguiti dal competente Libero Consorzio di Trapani (ex Provincia) per motivi legati a risorse e personale. “Si tratta di aree in parte non comunali e pertanto – afferma il dirigente Gian Franco D’Orazio – siamo potuti intervenire solo dopo espressa autorizzazione dell’Organo provinciale, richiedendo altresì la necessaria collaborazione della Società Ferrovie”.

I tecnici dell'Ufficio comunale

I tecnici dell’Ufficio comunale

Acquisito il via libera, tecnici ed operai dell’Ufficio Tecnico comunale hanno potuto rimuovere fanghi, erbacce e detriti che ostruivano il passaggio dell’acqua in più punti, tenuto conto che il percorso naturale era intasato sia a monte (sottopasso ferroviario) che a valle (sottopasso SP 21). La sede viaria interessata è ora quasi del tutto sgombra d’acqua. Questa resta ancora stagnante in una parte della carreggiata per via dei terreni limitrofi, tuttora allagati, che drenano ancora acqua. Sul punto, si ricorda che un’ordinanza del Commissario straordinario Giovanni Bologna impone ai proprietari di assicurare la manutenzione dei canali di scolo, ripristinandoli se intasati o abbandonati. Le cosiddette “sachie” danneggiate da muri perimetrali o da lavorazioni colturali improprie, rappresentano infatti una cattiva gestione dei terreni privati. Vere e proprie inadempienze, in danno anche ai confinanti, che sono punite con sanzioni amministrative (fino a 500 euro), permanendo comunque l’obbligo dei privati di eseguire le necessarie opere di manutenzione.

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