Marsala, Petrosino, Mazara e Montescuro: storia di un finanziamento perduto

Vincenzo Figlioli

Marsala, Petrosino, Mazara e Montescuro: storia di un finanziamento perduto

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giovedì 13 Aprile 2017 - 07:47

Il nuovo impianto inaugurato martedì per il momento servirà solo una parte della provincia di Trapani

“Per molti, ma non per tutti”, recitava un fortunato slogan pubblicitario di alcuni anni fa. Una frase che torna utile anche adesso, a proposito dell’inaugurazione del nuovo acquedotto di Montescuro Ovest.

Martedì il Ministro per la Coesione Territoriale Claudio De Vincenti e il Presidente della Regione Rosario Crocetta hanno presenziato all’inaugurazione dell’impianto gestito da Siciliacque spa, che servirà 24 Comuni tra le province di Agrigento, Palermo e Trapani. In particolare, nel trapanese, oltre al capoluogo potranno usufruirne Partanna, Poggioreale, Salaparuta, Santa Ninfa, Gibellina, Salemi, Custonaci, Calatafimi, Vita, Erice, Valderice, Paceco, Alcamo e Buseto Palizzolo.

Restano tagliate fuori Mazara del Vallo, Petrosino e Marsala, che fanno parte di un altro asse che sarebbe dovuto già essere allacciato al sistema Garcia – Montescuro Ovest. Nel maggio del 2012, la giunta Carini fece sapere che l’iter era in dirittura d’arrivo. Del resto, il progetto era stato approvato in via definitiva nel 2010, diventando esecutivo l’anno successivo. La Regione, da parte sua, aveva previsto il finanziamento con i Fondi Fas, per una cifra pari a 14 milioni di euro, mentre la restante parte dei costi sarebbe gravata sulle casse di Siciliacque spa.

“Siamo davvero in dirittura d’arrivo per quest’opera che risolverà in maniera radicale l’approvvigionamento di acqua a Marsala – affermò in quell’occasione il sindaco Renzo Carini -. L’emergenza idrica, a quel punto, sarà un triste ricordo, tenuto conto che l’allacciamento alla Diga Montescuro è la soluzione ai problemi legati alla limitatezza dei pozzi di Sinubio e Sant’Anna, nonché alla falda idrica sempre più bassa”.

Qualche mese dopo, l’amministrazione di Marsala (guidata da Giulia Adamo), assieme a quelle di Mazara e Petrosino firmarono un protocollo d’intesa propedeutico alla sottoscrizione dei contratti di fornitura idrica con Siciliacque spa, poi effettivamente firmati. Il passo successivo fu la gara d’appalto con la successiva aggiudicazione. Dopo di che comincia una lunga sequela di ricorsi che di fatto bloccano l’inizio dei lavori. Il tempo perduto, allontana il finanziamento e i 14 milioni di euro inizialmente previsti vengono dirottati altrove, come spesso – purtroppo – è avvenuto in questi anni in Sicilia. Per far ripartire l’iter procedurale, la Regione dovrà ritrovare i fondi necessari.

“L’amministrazione si è mossa per sollecitare la soluzione di questa vicenda”, assicura l’assessore ai lavori pubblici Salvatore Accardi.

Nel frattempo la falda acquifera continua ad assottigliarsi di anno in anno.

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