Nicola Fici: “Si apra una nuova pagina politica”. Sulla Adamo: “Ha dato tanto, ma è mancato il confronto”

Vincenzo Figlioli

Nicola Fici: “Si apra una nuova pagina politica”. Sulla Adamo: “Ha dato tanto, ma è mancato il confronto”

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venerdì 25 Luglio 2014 - 00:27

Da una parte le dimissioni di Giulia Adamo. Dall’altra le tensioni interne, con il deferimento degli assessori Vinci e Genna agli organismi di garanzia. Il Pd, come spesso gli accade, si trova sotto i riflettori. Preparandosi, con ogni probabilità, anche a un graduale ricambio generazionale che dovrebbe avere, tra i suoi protagonisti, il capogruppo consiliare Nicola Fici, che tra i rappresentanti dei democratici a Palazzo VII è stato quello che più ha condiviso le scelte della segreteria in queste settimane.

Adesso cosa succede?

Adesso si aprirà una nuova pagina politica e tutti noi, con grande senso di responsabilità dovremo mettere la città al centro di un nuovo progetto. Cercando di parlare ai marsalesi delle difficoltà che tutto il Paese, la Sicilia e i comuni vivono in questa fase. Bisogna lanciare messaggi chiari e trasparenti ai cittadini e a tutti coloro che intendono continuare ad occuparsi della cosa pubblica.

Che eredità lascia Giulia Adamo?

E’ stata una grande figura politica di questa città, ha dato tanto a Marsala e alla provincia e tanto avrebbe voluto dare. La situazione è degenerata dopo questa condanna che ha colto un po’ tutti di sorpresa. E’ un’eredità pesante e chi verrà dopo dovrà continuare con responsabilità un percorso di crescita della città.

Con il Pd gli scontri non sono mancati. E anche nella sua lettera di dimissioni, la Adamo esprime un giudizio molto severo verso Vinci e Genna, accusati di condotte ambigue…

In un momento di grave difficoltà Giulia Adamo avrebbe dovuto confrontarsi con tutte le forze politiche che avevano sottoscritto il progetto di due anni fa. Si dovevano chiarire le esigenze e le priorità per la città, qualora ci fosse stata l’intenzione di procedere a un governo transitorio prima delle elezioni. La Adamo non l’ha fatto, anzi ha preso le distanze dal Pd che, a quel punto, non poteva che chiedere le sue dimissioni. Si era consumato un percorso e non c’erano più le condizioni per andare avanti.

Il Pd si è pentito di averla sostenuta due anni fa?

Oggi potrebbe risultare molto semplice prendere le distanze dall’operato del sindaco. Quando finisce un percorso, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità. Era un progetto molto ambizioso, che poteva mettere la basi per la crescita della città. Qualcosa si è fatto, cercando , ad esempio, di far decollare il turismo. Si è cercato di avviare un percorso che, purtroppo, si è interrotto in maniera brusca.

Cosa farete con Antonio Vinci e Antonella Genna?

Avremo modo di riunirci per affrontare questo caso interno che si è creato e capire il da farsi. Sicuramente il partito non ha gradito le posizioni dei due assessori, volevamo dare un segnale di unità e responsabilità. Essendo figure di partito, si sarebbero dovuti attenere a direttive condivise.

Il Pd è pronto a candidarsi a guidare la città con un proprio esponente, magari con il segretario Alberto Di Girolamo?

Prima di pensare ai nomi, il Pd deve domandarsi cosa vuole davvero fare a Marsala. Prima si lavora sui programmi, poi si pensa all’uomo o alla donna che potrà portare avanti il progetto.

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