Non favorirono “i signori delle autobotti”: archiviate le indagini sul sindaco Surdi e la dirigente Parrino

redazione

Non favorirono “i signori delle autobotti”: archiviate le indagini sul sindaco Surdi e la dirigente Parrino

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martedì 08 Gennaio 2019 - 19:53

Il gip del Tribunale di Trapani Antonio Cavasino ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico del sindaco di Alcamo Domenico Surdi e della dirigente Enza Anna Parrino. La vicenda risale all’estate del 2016, segnata da una grave crisi di approvvigionamento idrico per il territorio alcamese. Constatata la gravità della situazione, Surdi e Parrino chiesero al Genio Civile di Trapani la revoca in autotutela del provvedimento con cui erano stati chiusi alcuni pozzi, in attesa di poter migliorare il servizio. Ciò, al fine di rispondere soprattutto alle esigenze dei cittadini che in estate sono soliti trasferirsi nella frazione balneare di Alcamo Marina, non servita dalla rete idrica comunale. In particolare, nella richiesta inoltrata al Genio Civile (e dallo stesso accolta nei giorni successivi) si faceva riferimento alla sussistenza di uno specifico interesse pubblico legato all’insufficiente carenza di acqua presso la riserva del Bottino.

Le indagini, scattate in seguito a una denuncia dell’ex segretario comunale Cristoforo Ricupati sono state incentrate sulla necessità di chiarire se il sindaco e la dirigente si fosse adoperati per portare un illecito beneficio agli autotrasportatori o ai proprietari dei pozzi in questione. Dalle intercettazioni è emerso che gli autotrasportatori hanno cercato di esercitare pressioni indirette allo scopo di indirizzare il Comune di Alcamo ad adottare atti amministrativi che consolidassero la prassi di ricorrere annualmente all’emungimento di acqua da pozzi privati in teoria per usi diversi dal consumo umano, ma in realtà per approvvigionare condomini, attività commerciali e scuole risultate servite dalla rete idrica comunale. Si tratta, di fatto, della solita strategia dell’emergenza che vede, soprattutto al Sud, il ciclico ripetersi di problemi a cui diventa inevitabile rispondere con soluzioni tempestive, che spesso celano illecite convergenze di interessi tra pubblico e privato a discapito del bene comune. Le indagini hanno però dimostrato che il sindaco Surdi non si è prestato ad alcun favoritismo. Al contrario, il primo cittadino alcamese, di concerto con la dirigente Parrino, si è adoperato in ogni modo per interrompere la citata prassi e ripristinare la legalità nel servizio, come dimostra la successiva adozione di un apposito regolamento comunale per la fornitura sostituiva di acqua a mezzo autobotte (approvato dal Consiglio comunale il 7 giugno del 2017).

Accogliendo la richiesta di archiviazione del sostituto procuratore Rossana Penna, il giudice Cavasino ha dunque ritenuto “non oggettivamente ravvisabile” il reato di falsità ideologica, né quello di abuso, in quanto dalle indagini è emerso che il primo cittadino e la dirigente comunale non hanno intenzionalmente favorito alcun soggetto nello svolgimento delle rispettive funzioni pubbliche. Alla luce di ciò, il procedimento risulta archiviato per “infondatezza della notizia di reato”.

Restano invece indagati per concorso in abuso d’ufficio altri cinque soggetti coinvolti nella vicenda. Si tratta di Pietro Girgenti, 61 anni, istruttore direttivo tecnico al comune di Alcamo, per anni al servizio idrico integrato, e di quattro proprietari dei pozzi per i quali l’amministrazione comunale non ha più inoltrato la richiesta di autorizzazione di attingimento: Giuseppe Accardo, Giuseppe De Blasi, Isidoro Lo Monaco e Simone Milazzo.

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