Nuovi guai per Vito Marino e la sua famiglia. Finanza e Polizia sequestrano beni e immobili per 13 milioni di euro

redazione

Nuovi guai per Vito Marino e la sua famiglia. Finanza e Polizia sequestrano beni e immobili per 13 milioni di euro

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giovedì 16 Luglio 2015 - 16:43

Ancora un maxisequestro sul territorio trapanese. Oggetto del provvedimento un patrimonio di circa 13 milioni di euro riconducibile a Vito Marino, già noto alle cronache in quanto imputato, assieme al cugino Salvatore, per il delitto Cottarelli, avvenuto a Brescia il 28 agosto del 2006. (A tal riguardo, come si ricorderà, lo scorso autunno la Corte di Cassazione annullò la sentenza di condanna).

Stamattina i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza e gli agenti di Polizia della Divisione Anticrimine della Questura di Trapani hanno eseguito, tra Paceco e Trapani, il sequestro anticipato di beni ai fini della confisca nei confronti di Vito Marino, dei suoi familiari Tiziana Sugamiele, Girolamo, Salvatore e Maurizio Marino e dei suoi sodali Mario Morello, Saveria Anna Maria Morello e Antonio Giliberto. Il Provvedimento ablativo è stato emesso dal Tribunale di Trapani su Proposta del Procuratore Viola e del Questore Maurizio Agricola.

Il sequestro fa seguito alle indagini relative a quella che viene definita nella nota inviata agli organi di stampa “un’articolata associazione a delinquere volta alla commissione di diversi delitti di truffa per l’indebita percezione di ingenti contributi pubblici con danno all’Erario stimato per importo pari a circa euro 29.000.000 ed alla successiva operazione di reimpiego di tali illecite ingenti somme di denaro tramite peculiari operazioni di interposizione fittizia di società riconducibili al Marino Vito”. In particolare, è emersa la particolare modalità di esecuzione delle truffe tramite l’interposizione di imprese “cartiere” deputate ad inserirsi nei passaggi della compravendita tra l’impresa produttrice o fornitrice effettiva dei beni e l’impresa beneficiaria dei contributi pubblici, al solo fine di gonfiare in maniera esponenziale le fatturazioni nei confronti di quest’ultima. In particolare si è rilevato come le società beneficiarie dei contributi pubblici interessate nell’articolato sistema fraudolento suddetto, che ha visto coinvolto Maurizio Marino, sono state Vigna Verde S.R.L., Olearia Pacheco Soc. Coop. A R.L. e Ceralseed S.R.L. Successivamente, le indagini della locale Squadra Mobile hanno dimostrato come i proventi di tali illecite attività sono stati reimpiegati attraverso la costituzione della Ma.Mo. S.R.L., con oggetto sociale la distribuzione di prodotti alimentari, gestita di fatto da Vito Marino, ma intestata fittiziamente in un primo momento al figlio Girolamo e successivamente ai suoi sodali Mario e Saveria Anna Maria Morello.

In tale contesto, è stato accertato, altresì, come Vito Marino, anche durante il suo stato di latitanza, a partire dal 07.06.2010, giorno della sentenza di condanna all’ergastolo emessa dalla Corte di Assise di Appello di Brescia per il pluriomicidio Cottarelli, continuava a gestire la società attraverso la moglie Tiziana Sugamiele e il fratello Salvatore Marino. Per quanto riguarda, invece, le più recenti acquisizioni in seguito alle attività di indagini patrimoniali e societarie, è emersa, inoltre, la figura di Antonio Giliberto, considerato prestanome di Vito Marino per quanto riguarda la gestione della società Tenute Karushia S.R.L.

Nel complesso, il sequestro comprende beni e immobili per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro. Nello specifico si tratta di 40 beni immobili, 33 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura, 5 beni mobili registrati, 13 società/imprese (capitali sociali e pertinenti complessi aziendali) tra cui Vigna Verde S.R.L., Olearia Pacheco Soc. Coop. A R.L., Cerealseed S.R.L., Ma.Mo. S.R.L., Tenute Karushia Soc. Agricola A R.L.

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