Omicidio colposo, avviato il processo scaturito dall’incidente in cui perse la vita un rumeno

Chiara Putaggio

Omicidio colposo, avviato il processo scaturito dall’incidente in cui perse la vita un rumeno

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mercoledì 04 Marzo 2015 - 19:32

L’imputato guidava la vettura che investì l’uomo in bici, ma il consulente in aula dichiara: “non c’erano luci, né catarifrangenti”

Si sta celebrando innanzi al giudice monocratico Riccardo Alcamo il processo che vede alla sbarra Giovanni Anselmi, di 47 anni, accusato di omicidio colposo e assistito dagli avvocati Stefano Pellegrino e Maurizio D’Amico. Il processo prende le mosse dal tragico schianto avvenuto nella notte del 9 aprile 2013 sulla strada statale 115, a causa del quale ha perso la vita sul colpo un cittadino dell’est Europa, che quella notte era senza documenti, ma poi è stato identificato in Kozmaniuk. L’incidente è avvenuto sulla statale che congiunge Marsala, Petrosino e Mazara del Vallo, all’altezza del chilometro 48, poco dopo l’ingresso dell’Hotel Baglio Basile. L’incidente è avvenuto in un tratto di strada pericolosissimo, a detta degli stessi agenti della Polstrada che hanno effettuato i rilievi: un rettilineo completamente buio e disabitato. Qui un’auto condotta da un cittadino marsalese Giovanni Anselmi ha investito un uomo di 40 anni, straniero, di carnagione bianca che si trovava sulla transitatissima arteria a bordo di una bicicletta vecchia e arrugginita, ma soprattutto priva di fanalini e anche di bande catarifrangenti. Il conducente al volante dell’auto, una Citroen C 3 bianca, transitava in direzione di Mazara. In aula è stato confermato che la vittima infatti non indossava il giubbottino fluorescente. Una cosa sola è certa: la vettura ha tamponato la bicicletta e l’uomo è stato scaraventato sull’auto. Ha battuto violentemente la testa sul parabrezza e il dorso sulla parte anteriore della vettura. Immediatamente il 47enne marsalese si è fermato e ha chiamato i soccorsi. Ora ha deposto spiegando l’accaduto e sottolineando che procedeva a velocità moderata quando l’uomo in bici si sarebbe spostato repentinamente verso il centro della carreggiata.

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