Orestiadi: la compagnia Fortebraccio protagonista con due spettacoli nel week end

redazione

Orestiadi: la compagnia Fortebraccio protagonista con due spettacoli nel week end

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venerdì 22 Luglio 2016 - 11:49

Proseguono la XXXV edizione del Festival delle Orestiadi con due serate dedicate a Roberto Latini e al suo Fortebraccio Teatro. La compagnia, ospite per la prima volta al Festival, presenterà I Giganti della Montagna (venerdì 23 luglio) e Amleto+Die Fortinbrasmaschine in prima nazionale, sabato 24 luglio.

Adattamento dell’ultimo capolavoro di Luigi Pirandello, rappresentato postumo nel 1937 e incompleto per la morte dell’autore, “I Giganti della Montagna” racconta la vicenda di una compagnia di attori che giunge nelle sue peregrinazioni in un tempo e luogo indeterminati: al limite, fra la favola e la realtà.

Per quanto riguarda “Amleto + Die Fortinbrasmaschine”, la riscrittura di “Die Hamletmaschine” di Heiner Müller, liberamente ispirato all’”Amleto” di Shakespeare.

Roberto Latini, attore, autore e regista, si è formato a Roma presso lo Studio di Recitazione e di Ricerca teatrale diretto da Perla Peragallo, dove si è diplomato nel 1992.

Vincitore negli anni dei premi intitolati “Wanda Capodaglio”, “Prova d’Attore”, “Bruno Brugnola” e “Sergio Torresani”, ha ricevuto il Premio Sipario nell’edizione 2011, il Premio Ubu 2014 come Miglior Attore e il Premio della Critica dall’Associazione Nazonale dei Critici di Teatro nel 2015. È il fondatore della compagnia Fortebraccio Teatro.

Il 24 luglio, prima dello spettacolo, alle ore 18 è in programma il secondo appuntamento del laboratorio di visione per il pubblico Incontrarsi e Rivedersi a cura di Miriam Larocca e Giuseppe Antelmo. Già collaudato da diverse edizioni al Festival di Spoleto e al Romaeuropa Festival, il laboratorio approda quest’anno alle Orestiadi proponendo un percorso di visione incentrato sul pubblico, uno spazio in cui gli spettatori, attraverso la condivisione delle loro aspettative ed esperienze, si fanno comunità. La partecipazione è gratuita con iscrizione sul sito del festival e dà diritto al biglietto ridotto.

Alle 19 i documentari del Centro Sperimentale di Cinematografia, a ingresso libero: sabato 23 luglio 1963. Quando a Palermo c’erano le lucciole di Nunzio Gringeri, Domenico Rizzo, Sergio Ruffino, Giovanni Totaro, Davide Vigore, Francesco Di Mauro, è un ritratto di Palermo negli anni ’60, una città che comincia a perdere il proprio volto millenario per trasformarsi in un agglomerato affascinante e imperfetto, dove la cultura e la ricchezza coabitano con l’analfabetismo e la povertà del sottoproletariato. É tornato il Gattopardo di Martina Amato, Riccardo Cannella, Cecilia Grasso, Leandro Picarella, Giovanni Totaro è la storia de Il Gattopardo nelle sue vicende di lavorazione meno note, che gli studenti sono andati a cercare nel piccolo paese di Ciminna.

Il 24 luglio sarà proiettato Come fa il geco con la farfalla, di Martina Amato, sull’artista Muzzi Loffredo. Fiori di fuoco, di Riccardo Cannella, è un documentario che racconta i ritmi della vita di un rione popolare palermitano, Borgo Vecchio.

Fino alle 20 in ognuna delle serate di spettacolo è possibile visitare la collezione d’arte del Museo delle Trame Mediterranee.

Alle 19 invece si potrà assistere ai documentari d’autore realizzati dai giovani registi del Centro Sperimentale di Cinematografia sede Sicilia.

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