La Regione inserisce Palazzo Fici e l’ex Chiesa del Collegio tra i “Luoghi della Cultura”: beneficeranno di fondi europei

redazione

La Regione inserisce Palazzo Fici e l’ex Chiesa del Collegio tra i “Luoghi della Cultura”: beneficeranno di fondi europei

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venerdì 14 Luglio 2017 - 14:00

Palazzo Fici e l’ex Chiesa del Collegio sono stati inseriti dalla Regione Siciliana tra i “Luoghi della Cultura”. Tale riconoscimento consentirà di destinare i due contenitori culturali del centro storico per progetti di valorizzazione da finanziare con i fondi PO-FESR 2014-2020. Il Decreto dell’Assessore Carlo Vermiglio riporta l’elenco dei 105 siti siciliani ammessi quali attrattori turistici, in possesso dei requisiti necessari per partecipare ai bandi di prossima emanazione da parte del Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. “Marsala si candida a riqualificare due strutture prestigiose, avendo ben chiara la loro destinazione – afferma il sindaco Alberto Di Girolamo. A ciò si aggiunga che è stato determinante per la candidatura anche il cresciuto flusso turistico, un parametro di cui la Regione ha tenuto conto. Attendiamo i bandi per presentare i progetti di valorizzazione dei due siti”. In particolare, per l’ex Collegio e Convento dei Gesuiti di Via Frisella – attualmente utilizzato dall’Istituzione “Marsala Schola” – l’inserimento nei “luoghi della cultura” consentirebbe la fruizione dell’immobile quale possibile sede di un polo universitario, con preferenza per la tematica enologica e quella del marketing enoturistico. Sullo stesso ambito dovrebbe muoversi anche la progettualità riguardante Palazzo Fici, uno dei più significativi esempi di residenza signorile del secolo XVIII, situato lungo l’antico Cassaro. La facciata principale è dominata dal sontuoso portale-balcone, riccamente decorato con motivi barocchi; all’interno, l’ampio cortile con la pavimentazione a ciottoli. Attuale sede dell’Enoteca comunale, Palazzo Fici si candida quale Museo del Vino, sia per la restante parte del piano terra (l’altra è occupata dall’Enoteca comunale) che per il primo piano della storica struttura nobiliare.

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