Pastore pentecostale arrestato dai carabinieri: abusava sessualmente di alcune minori

Gaspare De Blasi

Pastore pentecostale arrestato dai carabinieri: abusava sessualmente di alcune minori

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mercoledì 01 Febbraio 2017 - 15:54

Si trova in regime di domiciliari il 67enne trapanese accusato di avere abusato sessualmente su di alcune minori. L’uomo, Salvatore Lipari pastore della chiesa evangelica pentecostale di Marsala, faceva credere a delle giovani marsalesi di essere possedute da “spiriti maligni” e le abusava sessualmente facendole credere che fosse proprio necessario per “liberarle”. I carabinieri con questa gravissima accusa hanno arrestato l’uomo questa mattina al termine di una una lunga indagine svolta dalla Sezione Polizia Giudiziaria della Procura di Marsala che ha dato esecuzione all’ordine di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip. L’uomo adesso si trova ai domiciliari presso la sua abitazione di Trapani. L’indagine è stata svolta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura di Marsala. Gli inquirenti si sono avvalsi del supporto di una consulente psicologa. L’indagine ha permesso di accertare che Lipari, tra gli anni che vanno dal 2009 e il 2015, aveva abusato del suo ruolo di guida religiosa nell’ambito della comunità evangelica marsalese. Secondo il risultato di tali accertamenti Lipari aveva costretto quattro ragazze, all’epoca dei fatti tutte minorenni, a subire atti sessuali. La ragazze cascavano nel “tranello” perché venivano indotte a ritenere, e con esse anche i loro genitori, di essere possedute da ‘spiriti maligni’. Per scacciare queste presenze nocive e per essere da esse liberate, il pastore pentecostale raccontava loro che fosse necessario che si sottoponessero a “riti liberatori”. I Carabinieri hanno accertato che in realtà consistevano in veri e propri abusi sessuali. “Le indagini – afferma una nota diffusa dalla procura – sono state avviate a seguito della denuncia del padre di una delle giovani vittime e, dopo non poche difficoltà dovute al disagio delle stesse nel rievocare esperienze passate e traumatizzanti incorrendo anche nell reticenze di vari soggetti, fra cui anche taluni genitori delle parti offese, è stato possibile acquisire univoci elementi di reità a carico dell’indagato”. L’indagine prosegue, intanto, perché gli investigatori presumono che altre giovani, oltre a quelle identificate, siano rimaste vittime di abusi di Lipari

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