A pensar male si fa peccato…

Claudia Marchetti

Marsala

A pensar male si fa peccato…

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martedì 17 Ottobre 2017 - 09:57

A pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Lo ripeteva Andreotti ma per il vero l’aveva presa in prestito da Papa Pio XI. I siciliani in particolare, il 5 novembre prossimo, saranno chiamati al voto. Se non fosse perché lavoro nell’informazione, direi che, da cittadina, non vedo un gran fermento. Quello che si prospetta alle regionali, è una percentuale di voto, a naso, non esaltante. Al momento attuale, in Sicilia sappiamo in quale seggio votare, probabilmente anche chi votare ma non sappiamo ancora come… votare. Il Rosatellum bis, così per come è stato più volte emendato (forse anche per fare un dispetto ai 5 Stelle che inizialmente si erano detti favorevoli), sembra più un “salva qualcuno” piuttosto che una legge elettorale che riporti i cittadini al voto.

Una legge che è un po’ come il gioco delle tre carte: alla fine saranno i nostri governanti a fare in modo di “accontentare” una coalizione – perché sempre più si parla di coalizione che di partiti – piuttosto che un’altra. Ad esempio, come si rapporterà il Rosatellum con la famosa legge Severino che dichiarava, nel caso specifico, l’incandidabilità e la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi? Perché la Corte Europea dei diritti dell’uomo deciderà sul ricorso avverso la legge che porta il nome dell’ex Ministra, non prima del nuovo anno. Quindi dopo le elezioni siciliane ma probabilmente, guarda caso, prima delle nazionali che pare si terranno la prossima primavera. Ecco quanto è vera la frase di cui sopra. E allora sì che la decisione dell’organismo europeo avrà un peso. Perché se Berlusconi diventasse ufficialmente il leader del centrodestra e se Renzi dovesse riconfermare la sua leadership all’interno di un PD sempre più spaccato, con i 5 Stelle di mezzo sarà molto difficile guidare il Paese ma molto più facile governarlo con una grande colazioni Berlusconi-Renzi. Il “nuovo” che avanza! Così come alcuni volti che si ripresentano di volta in volta e a cadenza regolare, alla carica di deputato all’Assemblea regionale siciliana. E se la Sicilia è andata sempre più regredendo il merito è tutto loro. Ormai non credo che il popolo abbia più niente da perdere, se non raschiare il fondo. Buon voto o meglio, buona scelta.

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