Perquisizione alla Sicilfert, Adamo e Provenzano: “La Regione velocizzi l’iter per l’impianto di compostaggio di Calatafimi – Segesta”

Vincenzo Figlioli

Perquisizione alla Sicilfert, Adamo e Provenzano: “La Regione velocizzi l’iter per l’impianto di compostaggio di Calatafimi – Segesta”

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lunedì 28 Aprile 2014 - 01:17

Ancora nell’occhio del ciclone la Sicilfert, azienda marsalese specializzata nella produzione di concimi e di compost. Nei giorni scorsi, la richiesta di rinvio a giudizio per i soci Michele, Salvatore e Caterina Foderà, indagati per gestione abusiva di rifiuti indifferenziati in concorso.  Adesso una nuova perquisizione per accertare il corretto conferimento dei rifiuti organici provenienti dai Comuni dell’ex ATO TP 1. A tal riguardo, il sindaco Giulia Adamo e l’assessore all’ambiente del Comune di Marsala Antonio Provenzano, hanno mandato una nota congiunta agli organi di stampa, in cui esprimono apprezzamento nei confronti del comandante della polizia municipale Vincenzo Menfi per l’operazione di polizia giudiziaria condotta, auspicando al contempo che si possa giungere in tempi brevi alla realizzazione di un nuovo impianto di compostaggio in un terreno confiscato alla mafia, nel territorio di Calatafimi – Segesta.

“Il Comune di Marsala – si legge nella nota – si costituirà parte civile nell’eventuale procedimento penale che dovesse instaurarsi a carico della Sicilfert srl e, nel contempo, manifestiamo la nostra disponibilità nei confronti dell’Autorità Giudiziaria nel porre in essere qualunque azione che possa agevolare l’individuazione di ogni e possibile responsabilità a carico di chiunque sia coinvolto nella vicenda. Da diverso tempo l’Amministrazione Comunale stava cercando una valida alternativa in ordine al conferimento del rifiuto organico atteso anche il regime di monopolio in cui opera la stessa Sicilfert; in tal senso, infatti, si è più volte sollecitato il Direttore Generale del Dipartimento Acque e Rifiuti (Assessorato Regionale) Dott. Lupo, al fine di accelerare la procedura per il finanziamento dell’impianto di compostaggio che dovrebbe sorgere presso il Comune di Calatafimi-Segesta, peraltro su un terreno confiscato alla mafia. Chiederemo un incontro urgente al nuovo assessore regionale perchè questo ennesimo episodio che si registra nel settore dello smaltimento dei rifiuti in Sicilia, ancorchè non accertata al momento alcuna responsabilità, spinga gli organi regionali nel giungere in tempi brevi alla realizzazione dell’impianto di Calatafimi che servirebbe i territori dell’intera provincia”.

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