Perseverare è diabolico

redazione

Marsala

Perseverare è diabolico

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venerdì 22 Settembre 2017 - 07:30

Non ci sono più le mezze stagioni… ma le nuove ogni anno portano caos anche per chi come noi scrive i fatti che accadono. Fatti sempre uguali come litanie. L’inizio dell’estate porta con sé pulizie delle spiagge, problematiche con la posidonia che si accatasta nelle nostre coste ma che non si può togliere perchè protetta. “Una posidonia vi seppellirà”, diranno un giorno. E ancora gestori di lidi poco gentili – ma che possono esserlo perchè la legge tutela anche il loro lavoro – e chi protesta perchè vuole “giustizia”. E i bus per i lidi, che non si sa quando passano, attivare il servizio di salvataggio con bandi e contro bandi, l’acqua che manca e “come facciamo d’estate per la doccia”. Gli eventi estivi che scontentano sempre tutti, “a Marsala non si fa niente” è entrato come loop nella mia testa. E gli incendi perchè fa troppo caldo, lo scirocco che “aiuta” ma anche piromani e delinquenti non scherzano a rovinare un’estate che è stata afosa come tutte le estati siciliane dal 2003 ad oggi. Parlano di surriscaldamento del pianeta ma non sono sicura che sia solo questo. Altra stagione altri problemi.

Per cui arriva l’Autunno e si riparte con la vendemmia, ma la siccità ha fatto danni e non si investe nel settore; inizia la scuola ma non la mensa e dobbiamo pensare anche agli autobus di linea e agli scuolabus. Edifici senza stufe e i ragazzi sentono freddo, palestre inagibili, servizi che partono in ritardo per somme da cercare come in un salvadanaio. Gli incendi, fortunatamente, si placano, ma l’acqua, ne sono sicura, continuerà a mancare. E poi si ricomincerà a parlare della stagione teatrale invernale, i soldi sono pochi e gli artisti locali si lamentano per la poca attenzione verso il mondo della cultura e dello spettacolo. Noi siamo qui a scriverne con la speranza che ci leggiate. La speranza che manca, invece, è che qualcuno possa dire “finalmente accade qualcosa di nuovo”. Magari di bello. Ma l’impressione è che scriviamo le stesse cose, gli stessi disservizi, in un Paese che funziona a correnti alterne. “Non si impara mai dagli errori”, si dice. Ma si dice anche che “Errare è umano ma perseverare è diabolico”.

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