Piovono frigoriferi

Vincenzo Figlioli

Apertura

Piovono frigoriferi

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sabato 20 Ottobre 2018 - 07:30

Tra i segni anticipatori dell’Apocalisse c’era la pioggia di rane, ripresa anche dal genio irregolare di Paul Thomas Anderson per il finale di “Magnolia”, uno dei suo film più celebri. Nel corso dei secoli, in generale, si è sempre pensato che la precipitazione di animali dal cielo fosse un cattivo presagio di imminenti catastrofi.

Ieri mattina, passando dalla via Mazara vecchia, ho visto a sinistra della carreggiata un frigorifero abbandonato. Inizialmente, non gli ho prestato troppa attenzione, anche perché andavo un po’ di fretta.  Quattro ore dopo, ripercorrendo la strada in direzione opposta, ho notato che il frigorifero era ancora lì, adagiato nello stesso punto e accompagnato dalla presenza di un sacchetto di rifiuti che nella prima parte della mattinata non avevo notato. Probabilmente, come spesso accade, alla vista dell’elettrodomestico abbandonato, qualcuno si sarà sentito legittimato a lasciare qualcos’altro, come se fosse scattato una sorta di “via libera” al degrado e alla sciatteria. A riguardo, anche qui in redazione, c’è chi è pronto a scommettere che i sacchetti in quell’area saranno destinati ad aumentare fino a quando il frigorifero non sarà prelevato. Ma io non riesco a smettere di pensare a com’è arrivato lì quest’elettrodomestico. Mi sono anche avvicinato per guardarlo da vicino: marca Beko, colore bianco, alto più di due metri e comprensivo di una sezione freezer piuttosto capiente. Non un graffio, non una lesione, per lo meno all’esterno. Altro particolare da rilevare è che il frigorifero era pulitissimo: la mia curiosità mi ha indotto ad aprirlo, permettendomi di constatare che sembrava più candido di quello di casa mia. Nessun residuo di frutta o verdura (nemmeno l’immancabile prezzemolo). Nessuna macchia di carne, succo o olio. Come se i precedenti proprietari avessero immaginato una nuova vita per questo compagno di tanti momenti quotidiani, verosimilmente sostituito da qualche modello di nuova generazione. Una parte di me, un po’ più fantasiosa, mi ha invece suggerito che in realtà il frigorifero fosse piovuto dal cielo giovedì pomeriggio, effetto collaterale della bomba d’acqua che ha investito tutto il territorio cittadino per un paio d’ore. O moderna variazione sul tema dei segni dell’Apocalisse, con i simboli del progresso e della modernità a sostituire rane o cavallette, a ventilare chissà quali misteriosi presagi sui tempi futuri.

Alla fine, mi sono arreso alla razionalità: nessuna storia romantica, né riferimenti storici o letterari, il frigorifero sarà sicuramente stato abbandonato da qualche nostro concittadino che ha preferito non chiamare (o non aspettare) il servizio di ritiro di rifiuti ingombranti, tantomeno portarlo a qualche mercatino dell’usato. Un po’ come quello che l’estate scorsa ha depositato una lavatrice nella zona dello Stagnone, poi diventata protagonista di un video che vede il vicesindaco Agostino Licari definire l’autore del gesto “cittadino somaro”. Chissà, magari potrebbe essere arrivato il momento di girare un sequel…

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