Porto di Trapani, Fazio accusa: “l’accorpamento con Palermo penalizzerà la nostra economia”

Vincenzo Figlioli

Porto di Trapani, Fazio accusa: “l’accorpamento con Palermo penalizzerà la nostra economia”

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mercoledì 30 Luglio 2014 - 11:31

Grande attenzione a livello nazionale, in questi giorni, per il decreto “Sblocca Italia” che dovrebbe approdare giovedì in Consiglio dei Ministri e che prevede agevolazioni fiscali per le imprese che investono sulla banda larga, un fondo per i Comuni che presentino progetti di riqualificazione urbana, novità in materia di edilizia e un piano strategico nazionale sulla portualità. Proprio quest’ultimo ambito riguarda da vicino la Sicilia Occidentale e, in particolare Trapani e Palermo, che faranno parte di un’unica autorità portuale. Uno scenario che tiene in ansia gli operatori trapanesi, secondo cui c’è il rischio che gran parte dei traffici finiscano per confluire sul capoluogo regionale. Preoccupazioni condivise dal deputato regionale Girolamo Fazio, che accusa il governo nazionale di voler penalizzare ancora una volta Trapani, dopo l’abolizione dell’autorità portuale, ritenendo infatti che l’accorpamento mette a repentaglio la prosecuzione di un percorso virtuoso che ha visto il porto di Trapani protagonista di un periodo di rilancio “dopo anni di oblio e trascuratezza”.

“L’aggregazione a Palermo, attraverso l’Autorità Portuale – sottolinea Fazio –, mette in serio pericolo la prosecuzione di questo percorso virtuoso perché dirotta, o rischia di dirottare, la centralità dei traffici, su un territorio che è stato fino ad oggi concorrente con il nostro, lasciando residuali i movimenti merci e passeggeri di minore interesse. È bene che Trapani possa continuare, in autonomia, in assenza di una Autorità Portuale, il percorso virtuoso di sviluppo economico e dei traffici portuali già avviato ed efficacemente sostenuto, ciascuno per proprie competenze da Capitaneria di Porto e Genio Civile per le Opere Marittime».

Il decreto “Sblocca Italia”, più in generale, prevede la riduzione delle autorità portuali da 24 a 14. La sede della stessa verrà individuata nello scalo principale (per il caso in esame, Palermo), mentre negli scali minori rimarrà un direttore generale per gestire le risorse finanziarie, coordinare le risorse umane, curare l’attuazione delle direttive del presidente, che verrà nominato direttamente dal ministro delle Infrastrutture e trasporti, senza il passaggio intermedio con gli enti locali.

Questo il nuovo schema previsto sul sistema delle autorità portuali: Genova-Savona, La Spezia-Marina di Carrara, Livorno-Piombino, Napoli-Salerno, Gioia Tauro, Cagliari-Olbia-Porto Torres, Palermo-Trapani, Augusta-Catania-Messina, Taranto, Bari-Brindisi, Ancona, Ravenna, Trieste-Monfalcone e Venezia-Chioggia. L’autorità portuale e logistica di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta è infine istituita quale porto afferente all’area metropolitana di Roma Capitale.

 

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