Posizionate le reti antimedusa a Favignana

Vincenzo Figlioli

Posizionate le reti antimedusa a Favignana

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mercoledì 27 Agosto 2014 - 10:32

Concluse da alcuni giorni le attività di posizionamento delle tre reti antimedusa previste nell’Area Marina Protetta “Isole Egadi”,  nell’ambito del progetto MED-JELLYRISK. Le reti sono state collocate  dallo staff tecnico  dell’Università del Salento e del Conisma, soggetto capofila del progetto, con la supervisione del personale dell’AMP.  In particolare i siti interessati sono: la spiaggia  di  Lido Burrone (dove saranno gestite dallo stabilimento Maym); il promontorio di Capo Grosso (dove saranno gestite dal residence Nido del Pellegrino); la spiaggia di Cala Grande (dove se ne prenderà cura l’Approdo di Ulisse). Tutti gli operatori coinvolti sono convenzionati con l’AMP e si occupano materialmente della manutenzione delle reti. Apprezzamento è stato espresso sia dagli operatori turistici coinvolti, sia da parte dei bagnanti, che hanno così la possibilità di stare in acqua senza alcun timore di entrare in contatto con le meduse.

Il progetto MED-JELLYRISK  prevede una  campagna informativa  a tappeto  sulle meduse e  sulle profilassi  in caso di contatto accidentale, il posizionamento di cartelli esplicativi e la distribuzione di opuscoli. Uno degli obiettivi principali prevede la creazione di nuovi strumenti per quantificare i rischi ambientali e sanitari della  continua proliferazione di meduse nelle acque del Mediterraneo e mitigarne gli effetti negativi sulle attività umane.  Il progetto coinvolge numerosi  Enti di Ricerca internazionali di Spagna, Malta e Tunisia, l’AMP Isole Egadi, l’ARTA, le aree marine protette di Ustica e delle Isole Pelagie e diversi altri Comuni costieri.

“Le Egadi sono il più importante sito di sperimentazione di questo importante progetto internazionale – ha dichiarato il Presidente dell’AMP e Sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto  –  e,  cosa ancor più significativa, tutte le installazioni sono state effettuate nell’Area Marina Protetta a costo zero per l’Ente gestore”.

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