“Una processione da processo…che peccato”. L’opinione di Claudio Rallo sul Giovedì Santo marsalese

Vincenzo Figlioli

“Una processione da processo…che peccato”. L’opinione di Claudio Rallo sul Giovedì Santo marsalese

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sabato 04 Aprile 2015 - 18:19

Speravo fosse un Pesce d’Aprile posticipato. Invece no, tutto vero. Questa città non smette mai di stupirci, e adesso abbiamo toccato veramente il fondo. La classica e tradizionale “processione”, da sempre momento di ritrovo, di preghiera, di prestigio e di gioia per tutti i cittadini marsalesi viene rovinata forse nel peggior modo possibile e rimane macchiata in modo indelebile. Cacciare gli apostoli dalla Sacra Rappresentazione del Giovedì Santo perché recitano il padre nostro è come espellere i calciatori della Nazionale dal campo perché cantano l’inno di Mameli. Un’offesa gravissima per tutti coloro i quali in questi mesi si sono esercitati dedicando parte del loro tempo al Signore con fede e passione. Non mi sento di dare la responsabilità di quanto accaduto a delle singole persone perché credo che il problema derivi da un sistema ecclesiastico confuso, oggi più malato che mai. Personalmente è da molti anni che non assisto alla Processione perché, sempre secondo il mio modestissimo parere, già da un po’ di tempo ha perso il fascino di una volta per vari motivi. La vergogna accaduta nella Sacra Rappresentazione di giovedì purtroppo ha confermato le mie impressioni, e vi confido che mi avrebbe fatto sicuramente più piacere sentire dire che era stata una Processione meravigliosa che ha unito tutto il popolo e rimanere col rammarico di non aver partecipato, piuttosto che rimanere a casa e vergognarmi di sentirmi marsalese. E’ inconcepibile che il Padre Nostro si possa recitare in chiesa, ma non durante la processione. Dopo quello che è successo, domenica durante la celebrazione eucaristica della Santa Pasqua, al momento del Padre Nostro, un apostolo cosa dovrebbe fare? E’ una situazione tanto paradossale quanto ridicola. E’ chiaro che la mia non vuole essere una polemica contro tutto e tutti, ma una semplice critica costruttiva per far riflettere gli artefici di questa pagliacciata ed evidenziare in modo netto la gravità di quanto accaduto. Credo sia giunto il momento di farsi un esame di coscienza e resettare tutto. In questa società malata, in piena crisi, non solo economica ma anche di valori morali, anche la religione va alla deriva, e questi sono gli esempi che si danno ai giovani per farli avvicinare alla chiesa, chapeau.

Claudio Rallo

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