Processo D’Alì: in appello l’accusa chiede una condanna a 7 anni e 4 mesi

redazione

Processo D’Alì: in appello l’accusa chiede una condanna a 7 anni e 4 mesi

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giovedì 07 Luglio 2016 - 16:02

Il sostituto procuratore generale Domenico Gozzo al termine della requisitoria del processo che si sta svolgendo dinanzi alla Corte d’Appello di Palermo ha chiesto una condanna a 7 anni e 4 mesi per Antonio D’Alì. Il senatore di Forza Italia è imputato per associazione mafiosa. In primo grado era stato assolto per i fatti successivi al 1994, mentre per quelli precedenti è scattata la prescrizione. Gozzo ha ribadito la “necessità di riaprire la fase istruttoria” per chiarire le dinamiche riguardanti i trasferimenti del prefetto Fulvio Sodano e dell’ex capo della Squadra mobile di Trapani Giuseppe Linares, ora dirigente della Dia di Napoli. “In virtù della mancata riapertura dell’istruttoria, disposta due mesi fa – dice Stefano Pellegrino, uno dei legali del senatore – ritengo improbabile che la Corte faccia dietrofront”. Dopo la requisitoria del sostituto procuratore, durata due ore e mezza, sono intervenuti anche i legali delle parti civili, il Centro studi “Pio La Torre” e Libera. Il processo riprenderà dopo la pausa estiva, il 23 settembre, giorno in cui la parola passerà agli avvocati di D’Alì per le arringhe difensive. Nella stessa giornata il collegio giudicante presieduto da Maria Borsellino potrebbe emettere la sentenza o riaprire la fase istruttoria.

Questa la nota diffusa dai difensori del senatore Antonio d’Alì, gli avvocati Biagio Bosco e Stefano Pellegrino: “la linea della pubblica accusa ha ripercorso sinteticamente fatti ampiamente approfonditi già in primo grado per i quali è stata dimostrata l’estraneità del Senatore, con alcuni richiami che non trovano riscontro nei capi d’imputazione e nei fatti processuali. Alla luce di tutto ciò gli Avvocati non potranno che chiedere, più che convinti, la conferma dell’assoluzione già ottenuta in primo grado“.

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