Processo “Ipab Rubino”, chiesta condanna a 10 anni per i due imputati

Chiara Putaggio

Processo “Ipab Rubino”, chiesta condanna a 10 anni per i due imputati

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martedì 03 Febbraio 2015 - 20:17

Il pm Carmazzi: “Entrambi sono responsabili del fatto ascritto. La Signorelli era colei che chiamava la ragazzina nella sua stanza, ma Galfano spesso era già dentro”

Il pubblico ministero Sabrina Carmazzi ha invocato una condanna a dieci anni di reclusione per Giuseppa Signorelli, di 50 anni e Vincenzo Galfano, di 48, che prestavano servizio nella IPAB che si trova nell’omonima via. In particolare Giuseppa Signorelli svolgeva mansioni di direttrice, mentre Galfano era bidello. Sui due pesa l’accusa di “violenza sessuale continuata e aggravata in danno di una minorenne”. Il pm ha pronunciato una requisitoria circostanziata e ha sottolineato quanto emerso in aula, punto per punto, soffermandosi sulle varie testimonianze rese soprattutto dagli ex ragazzini che frequentavano la struttura assistenziale “Rubino” negli anni in cui sarebbe stato commesso il reato contestato.

Il pm ha parlato di “Comportamenti sessualizzati tra Signorelli e Galfano, che non costituiscono reato di per sé, ma se agiti innanzi ai minori sì”. Secondo il pubblico ministero “La Signorelli era colei che chiamava la ragazzina nella sua stanza, ma Galfano spesso era già nella stanza”, dunque i due, secondo la pubblica Accusa avrebbero lo stesso peso. A seguire è stata la volta dell’avvocato di parte civile Natalie Lo Sciuto – che assiste la persona offesa e la madre della ragazza, da poco divenuta maggiorenne. L’avvocato Lo Sciuto si è associata alla richiesta di condanna e ha presentato una comparsa conclusionale e una richiesta di risarcimento danni al collegio giudicante presieduto dal giudice Sergio Gulotta (a latere Iole Moricca e Tommaso Pierini) Secondo Lo Sciuto “Ci sono riscontri su riscontri a condotte pervicaci. La scabrosità dei temi è data per lo più dal contesto e dai destinatari, che hanno avuto la colpa di aver avuto un disagio, fatto poi oggetto di abuso”. L’ultima a pronunciare la sua arringa finale è stato l’avvocato Roberta Piccione che assiste Vincenzo Galfano, mentre insieme l’avvocato difensore Stefano Pellegrino difende i due imputati: “ho insistito sull’assoluzione piena per Galfano. Ci sono contraddizioni nelle dichiarazioni della persona offesa in merito ai luoghi e i tempi in cui sarebbe stato commesso il fatto”. Il processo è stato rinviato al 18 febbraio alle ore per  la discussione finale di Stefano Pellegrino e per la sentenza.

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