Processo per voto di scambio ad Alcamo, rinviata l’udienza alla prossima settimana

redazione

Processo per voto di scambio ad Alcamo, rinviata l’udienza alla prossima settimana

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mercoledì 06 Marzo 2019 - 11:34

Il procedimento giudiziario a carico dell’ex senatore del Partito Democratico, Antonino Papania, e di altri sette imputati, è ormai giunto alle battute finali. Dopo la possibilità di replica del pubblico ministero, il giudice deciderà quando sarà emessa la sentenza.

È slittata al 12 marzo l’udienza del processo per voto scambio alle elezioni amministrative del 2012 ad Alcamo e in cui sono imputati otto soggetti, tra cui l’ex parlamentare del Partito Democratico, Antonino Papania. Insieme a lui sono coinvolti nel procedimento giudiziario: Massimiliano Ciccia, Filippo Di Gaetano, Davide Picciché, Leonardo Vicari, Giovanni Renda, Leonardo (padre) e Giuseppe (figlio) De Blasi.

Ieri mattina, presso il tribunale di Trapani, vi è stato un ulteriore rinvio del processo a causa dell’assenza, per malattia, del giudice, il dottore Franco Messina. Il 26 febbraio scorso, infatti, era già saltata l’udienza del procedimento giudiziario nato a seguito delle indagini della magistratura trapanese aventi ad oggetto la corruzione elettorale nel corso delle votazioni di sette anni fa per il rinnovo del Consiglio comunale di Alcamo e l’elezione del sindaco della città che sorge ai piedi del Monte Bonifato.

Il processo in corso è l’ultimo dei tre filoni dell’inchiesta della procura di Trapani e concernenti la campagna elettorale del 2012, culminata con la vittoria, al ballottaggio, del candidato sindaco Sebastiano Bonventre del centro-sinistra, allora appoggiato dall’ex senatore della Repubblica, Antonino Papania. Bonventre è diventato primo cittadino per avere ottenuto 39 voti in più del suo avversario politico, l’avvocato Niclo Solina, candidato sindaco della lista civica Alcamo Bene Comune. Solina è parte offesa nel processo in corso. Il primo degli altri due procedimenti giudiziari si è svolto con rito abbreviato davanti al giudice, la dottoressa Lucia Fontana, e si è concluso nel 2016 con la condanna di Antonino Papania, il suo braccio destro, Massimiliano Ciccia ed altri coimputati ( http://www.itacanotizie.it/voto-di-scambio-ad-alcamo-ecco-le-motivazioni-della-sentenza-che-ha-condannato-papania/ ); il secondo processo, svoltosi con rito ordinario, invece, si è concluso nel 2018 con la condanna dell’ex consigliere comunale dell’Italia dei Valori di Alcamo, Antonio Nicolosi ( http://www.itacanotizie.it/voto-di-scambio-ad-alcamo/ ). Quest’ultima sentenza è stata emessa dal dottore Piero Grillo. Nella sua requisitoria del procedimento in corso, invece, avvenuta il 26 novembre del 2018, il pubblico ministero, il dottore Franco Belvisi, ha chiesto al giudice la condanna ad un anno e sei mesi per l’ex parlamentare del PD, e ad un anno per tutti gli altri imputati, ad esclusione di Davide Picciché, per il quale, invece, il pm ha ritenuto debba essere decisa dal giudice l’assoluzione. La sua tesi è stata condivisa dagli avvocati delle parti civili. A febbraio di quest’anno, è terminata la fase del processo, che si sta trattando davanti al dottore Messina, riservata alla discussione della difesa.

Dunque, il procedimento giudiziario a carico dell’ex senatore del Partito Democratico, Antonino Papania, e di altri sette imputati, è ormai giunto alle battute finali. Dopo la possibilità di replica del pubblico ministero, il giudice deciderà quando sarà emessa la sentenza.

Linda Ferrara

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